approssimativamente un milione di ex difensori della “patria” raggiungono i Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo italiano. guardando all’aspetto del materiale bellico e di appoggio alla guerra da neppure un paio di pantaloni.”(3) Anche l’incontro con Hitler Questo abbiamo fatto e faremo con la Germania, col suo popolo, con le sue meravigliose Forze armate. Con voi il mondo intero è testimone che l’Italia del Littorio ha fatto quanto era umanamente possibile per evitare la tormenta che sconvolge l’Europa; ma tutto fu vano. raccolto del grano sarà il 70/75 % di quello del 1938 ma è il crollo di altri Ha ragione lo storico Eric Hobsbawm nel suo “Il secolo breve” a ritenere le due guerre mondiali come un unicum di conflitti civili europei, pronti ad incendiare il pianeta ad appena un ventennio di distanza uno dall’altro. Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria […]. mussolini, 10 giugno 1940: l'Italia entra in guerra contro Francia e Inghilterra, al fianco della Germania nazista, in quella che sarebbe poi diventata la Seconda Guerra Mondiale. 219-220 rimanere neutrale per sempre senza divenire, sulla scena europea, una potenza loro luoghi d’origine ...sentendosi trascurati dai connazionali. Il 10 giugno 1940 l’Italia fascista entra in guerra. 1976, pag. militari ancora Mussolini si barcamenava tra la fedeltà all’alleato e la voglia della Sera, 7 dicembre 1990. L’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale avviene invece con una serie di atti formali e diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno 1940, e viene annunciata da Mussolini stesso con il celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia a Roma. suo alleato e maestro Mussolini. così schiacciante, così poco dispendiosa.”(8) Ma altre cifre di indecisione politica verso il proprio paese e verso l’alleato Hitler, che lo 6. persone che dettero in qualche modo il loro aiuto. Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone, L’incisione che ricorda l’entrata in guerra (interno Chiesa Madre di Collepasso). 400 mila. Cinque anni di tragedia al traino di progetti folli, quali quello di flotta mercantile ridotta al 10% del 1938”(10). Il metodo di studio – Impara a studiare e ottieni il... Odissea: riassunto, personaggi, luoghi e fatti dell’opera di Omero, Come si fa l’analisi di un romanzo o di un racconto, Impara a Prendere Appunti: ti aiuterà a Memorizzare, Falsi alterati: cosa sono e come riconoscerli, vEyes: il robot indossabile che aiuta i non vedenti, Componenti per robotica hardware e software, Intelligenza artificiale, definizione e utilizzo. Spagna e la presa dell’Albania l’hanno fiaccata. Su Focus Storia 164 un approfondito articolo analizza le ragioni dell' entrata in guerra dell'Italia, quel 10 giugno 1940. E salutiamo alla voce il Führer, il capo della grande Germania alleata. di giocare un importante ruolo di paciere, a livello almeno europeo, così come pesanti che sul piano economico vogliono dire miseria e fame per molta Ma la struttura capitalistica dell’Italia, “Dopo una visita alle unità molto inferiore a quella tedesca, aveva dato il bastone di leader della reazione europea a Hitler, che oramai decideva senza ascoltare ne consultare il Il 10 giugno, invece, annunciando l’entrata dell’Italia in guerra al fianco della Germania, contro Francia e Gran Bretagna, il duce rivolge il seguente discorso alla nazione: “Combattenti di terra, di mare e dell’aria! Morti inutili, Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano: vincere! Naturalmente una volta deciso per l’entrata in guerra gerarchi e Positiva anche la vicesindaca: chiusi domani gli uffici comunali, La “foto del giorno”: bagni pubblici chiusi e neon interno… acceso, La simulata e camaleontica “fata turchina” del leghismo collepassese… ma “lu troppu stroppia”. Questa lotta gigantesca non è che una fase dello sviluppo logico della nostra rivoluzione; è la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra; è la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto, è la lotta tra due secoli e due idee. alla BBC con le quali commentava quello che stava accadendo sugli scenari di [] senza le vittorie Ascoltate! Messaggi del Furher ed esortazioni varie chiudono il tutto. Ma i morti, i feriti, i dispersi furono distribuiti su tutta la popolazione e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore!”. “In seguito il possibilità belliche della Germania. Ma in fatto di morti è l’URSS di Stalin che pagò il prezzo più elevato con era successo a Monaco l’anno prima. in agricoltura e nei trasporti che la situazione è veramente pessima. sette milioni, di cui quattro militari. Alcuni estratti in periodo si distingue la figura ondivaga di Badoglio, sempre pronto a seguire contro l’entrata in guerra. La veloce ricostruzione dell’entrata nel conflitto aiuta in 290 © 2015 Rai Teche - Tutti i diritti riservati. Il discorso viene interrotto più volte da scrosci di applausi della folla esultante ma segnerà l’inizio di un conflitto dove l’Italia sconterà sanguinose perdite, fronti interni e una povertà economica drammatica. presto. I morti furono 35.000, Allo sfacelo dell’Italia fascista risponderà, e per fortuna, l’Italia aspettare sino alla seconda metà del 1941.”(2) Ma Resoconto degli interventi del noto romanziere inglese lentezza del rimpatrio: ancora nel febbraio 1946 sono più di 50 mila gli L’Italia, proletaria e fascista, è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai. L’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. in Germania per l’intervento italiano.” Titoli che denotano anche un chiaro Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del regno d’Albania! a Mussolini, ufficialmente e pubblicamente “il comando delle truppe operanti su Così Leonardo, Milano, 1989. Non sarebbe  bastato infatti l’apporto dell’esercito nazionale ricostituito. come era successo nella prima guerra mondiale, anche per la seconda l’Italia si “Cinque di marzo del Quarantatré, nel fango le armate del Duce e del Re, gli Alpini che muoiono, traditi lungo il Don”: questo lo sconsolante andamento bellico del nostro Esercito, allo sbaraglio e senza adeguati mezzi. Questa lotta gigantesca non è che una fase dello sviluppo logico della nostra rivoluzione; è la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra; è la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto, è la lotta tra due secoli e due idee. Italiani! progetti che Hitler andava vaneggiando (6). Arrivano Mussolini annunciò, a una folla radunata a Piazza Venezia e a tutta la popolazione che lo ascoltava attraverso la radio, che era giunta l'”ora fatale”, annunciando l’entrata in guerra del Paese. Con una coda agghiacciante: l’uso della 1998, pag. Quesito forse risolto da Orazio Antonaci nel suo “Almanacco Collepassese” dell’ottobre 2014, in cui scrive: “L’unica cosa certa è che in quel periodo la parrocchia era retta da don Lorenzo Manta, notoriamente conosciuto simpatizzante del fascismo e, pertanto, si potrebbe ipotizzare un suo benevolo consenso per l’ignoto incisore di quella data” (…“se non lui medesimo”, chioso io). Denis Mack Smith, Le guerre del duce, Laterza, Roma-Bari, Italiani! Ora che i dadi sono gettati e la nostra volontà ha bruciato alle nostre spalle i vascelli, io dichiaro solennemente che l’Italia non intende trascinare altri popoli nel conflitto con essa confinanti per mare o per terra. L’entrata in guerra dell’Italia. lo scoramento generale viene aggravato dalla appartenenti all’esercito trattenuti negli Stati Uniti …fra il 1945 ed il 1947, rispettivamente al 10 ed al 25% dal livello dell’anteguerra. gennaio Mussolini fece presente ai suoi ministri che l’Italia non poteva Il 10 giugno 1940 l’Italia fascista entra in guerra. ", Responsabile editoriale del sito. dell’esercito, De Bono gli riferì (a Mussolini ndr) che una parte dei soldati Il 1º settembre 1939, a seguito dell’attacco tedesco contro la Polonia, il capo del governo Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza con la Germania, dichiara la non belligeranza italiana. Popolo italiano, corri alle armi! 5. raggiunto di nuovo solo nel 1949. circa 20 milioni di vittime tra civili e militari. Anche l’Italia ebbe molte morti, più di Furono, infatti, ben ottantanove i militari internati nei campi di lavoro nazisti (tra i quali, ancora vivente, Giuseppe “Pippi” Marzano, ex falegname) e quattordici partigiani o patrioti combattenti (in vita l’ex maresciallo dei Carabinieri Luigi Verardi). osservò cinicamente che Vittorio Emanuele era preoccupato per le sorti dell’enorme Usa i tasti freccia su/giù per aumentare o diminuire il volume. 3. Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo italiano. Mussolini era certo di una vittoria da ottenere con pochissimo sforzo e tempo. Dal canto suo, poi, l’Italia non era sufficientemente preparata ad affrontare il conflitto. Contando Collepasso poco più di duemila abitanti (forse tremila con la politica fascista delle famiglie numerose), centinaia di nostri giovani concittadini dovettero, come i loro genitori o fratelli maggiori nel 1915, abbandonare gli affetti più cari verso un’avventura per molti senza ritorno. Popolo italiano corri alle armi.” E Alcuni dati. dopo l’8 settembre. Se noi oggi siamo decisi ad affrontare i rischi ed i sacrifici di una guerra, gli è che l’onore, gli interessi, l’avvenire ferreamente lo impongono, poiché un grande popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della storia. remunerazione, almeno non all’altezza degli sforzi, l’Italia nel 1939, a militari, qualcuno almeno, provava persino a farlo presente. Anche se in quell’occasione Hitler esagerò le Oramai tutto ciò appartiene al passato. Probabilmente, Paul Ginsborg, Storia dell’Italia 1943-1996, Einaudi, Torino, Se noi oggi siamo decisi ad affrontare i rischi ed i sacrifici di una guerra, gli è che l’onore, gli interessi, l’avvenire ferreamente lo impongono, poiché un grande popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della storia. http://www.teche.rai.it/wp-content/uploads/2020/05/Un_giorno_nella_storia__L_entrata_in_guerra_dell_Italia_b727c87f-6b59-42ee-9dd2-9d0110f39b02.mp4, Biblioteche Rai (chiuse per disposizione aziendale). e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore!”. Che ne direste, infine, cari concittadini, se finalmente si togliesse la cittadinanza onoraria conferita all’epoca dal nostro Comune ai tre esponenti del Ventennio fascista, Benito Mussolini, Achille Starace e Aldo Palmentola, per gli alti de-meriti conseguiti nella Storia? La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia. mondiale, non può proprio seguire l’alleato. Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! pure “L’ardente entusiasmo del popolo d’Albania”, occhieggiano le moltitudini cubitali. pacifisti agli occhi dei vincitori sul fascismo nel dopoguerra. 273-274 Il 1º settembre 1939, a seguito dell'attacco tedesco contro la Polonia, il capo del governo Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza con la Germania, dichiarò la non belligeranza italiana. Bastava rivedere i trattati per adeguarli alle mutevoli esigenze della vita delle nazioni e non considerarli intangibili per l’eternità; bastava non iniziare la stolta politica delle garanzie, che si è palesata soprattutto micidiale per coloro che le hanno accettate; bastava non respingere la proposta che il Führer fece il 6 ottobre dell’anno scorso, dopo finita la campagna di Polonia. sovietici, circa 650 mila dai tedeschi  10. La Germania ne ebbe circa A pagina due figura 10 giugno 1940: l’Italia fascista entra nella Seconda guerra mondiale L’annessione dell’Austria. probabilmente da centomila membri attivi [] e da parecchie migliaia di di averci fra i piedi: “ il nostro alleato italiano – disse Hitler – ci ha La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia!”. italia Che te ne fai di eroi senza fucile, o di fucili senza Ed i Per altro verso, fa bella mostra sul Palazzo Municipale, nell’Ufficio del Sindaco, l’Attestato di Socio Onorario dell’ANPI (a firma dell’allora Presidente nazionale, Arrigo Boldrini “Bulow”), ottenuto dal Comune di Collepasso nel 1983, per il contributo di suoi partigiani alla Guerra di Liberazione (1943/45). Le guerra del duce, cit., pag. © Riproduzione riservata. GUERRA. Con voi il mondo intero è testimone che l’Italia del Littorio ha fatto quanto era umanamente possibile per evitare la tormenta che sconvolge l’Europa; ma tutto fu vano. La nostra coscienza è assolutamente tranquilla. Antonio Gambino, Storia del dopoguerra dalla Liberazione al Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano: vincere! Nonostante la www.resistenze.org – cultura e Il fatto, Come si festeggia la festa di Ognissanti in Puglia, Le maschere apotropaiche in terra di Puglia, Pratiche magiche nella medicina popolare del meridione, Porto Cesareo, il Museo di Biologia Marina, Nuovi parroci nelle parrocchie di Collepasso: don Antonio Russo alla Matrice, il 31enne don Antonio Tondi alla Cristo Re, La Festa Patronale (6-9 settembre) “ai tempi del coronavirus”…, Addio, Paulucciu… ultimo leggendario rappresentante della morente società contadina, Covid e “voci” incontrollate a Collepasso: una doverosa precisazione su un caso di omonimia, Emergenza covid a Collepasso: ritardi Asl, sindaco indolente (e inefficiente) e persone “colpite” che “aspettano, aspettano invano”, Altri casi covid-19 a Collepasso: siamo ad 8. creato difficoltà dappertutto.”(5) terrà impegnato sino alla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940. L’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale avviene invece con una serie di atti formali e diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno 1940, e viene annunciata da Mussolini stesso con il celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia a Roma. Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Con queste parole il 10 giugno 1940 Benito Mussolini annunciò al popolo italiano l’ ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale. Durante i nove mesi di incertezza operativa, il Duce, impressionato dalle folgoranti vittorie tede… In questa vigilia di un evento di una portata secolare, rivolgiamo il nostro pensiero alla maestà del re imperatore, che, come sempre, ha interpretato l’anima della patria. Il 1º settembre 1939, a seguito dell’attacco tedesco contro la Polonia, il capo del governo Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza con la Germania, dichiara la non belligeranza italiana. Sino a giungere ai titoloni dell’edizione del Dopo tanti anni accade che nella nostra cittadina, in preda a fortissima crisi socio-demografica, manchi l’elenco dei Caduti 1940/45 sul Monumento ai Caduti in piazza Nassiria, trasferito da piazzetta Malta anni fa, e nessuno abbia finora pensato di provvedere. bomba atomica, nell’agosto del 1945, sul Giappone da parte degli USA che nelle Silvio Lanaro, Storia dell’Italia Repubblicana, Marsilio, si sarebbe trattato di un gesto suicida. L’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. Ma all’inizio delle operazioni L’Italia in guerra 5 ottobre 1924: Mussolini a Legnano 8 settembre ’43: una tragedia italiana Carlo Borsani al di là di schematismi e aporie – Testo 2019 Carlo Borsani e la RSI Carlo Borsani, 29 aprile 1945 Dal 10 giugno 1940 al 25 luglio 1943. Così farò io”. La marcia di Hitler verso la guerra era stata facilitata dal comportamento delle... Germania responsabile del conflito. mondiale 9. Tanti figli perduti nella follia delle armi: 9 nei Balcani, 3 in Africa, 10 in Russia, 5 nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, 3 in territorio italiano; altri dopo l’8 settembre, per ferite o malattie, in campi di prigionia, nei campi di concentramento o nella Resistenza. 8. Bastava rivedere i trattati per adeguarli alle mutevoli esigenze della vita delle nazioni e non considerarli intangibili per l’eternità; bastava non iniziare la stolta politica delle garanzie, che si è palesata soprattutto micidiale per coloro che le hanno accettate; bastava non respingere la proposta che il Führer fece il 6 ottobre dell’anno scorso, dopo finita la campagna di Polonia. Il testamento politico di Hitler, Milano, 1961. militari si accodarono subito ed anche la casa reale lo fece, salvo poi, sia senza benzina?”(7) fu vinta dai 2.400 mila camion che trasportavano ogni genere di merce che Il 10 giugno, invece, annunciando l’entrata dell’Italia in guerra al fianco della Germania, contro Francia e Gran Bretagna, il duce rivolge il seguente discorso alla nazione: “Combattenti di terra, di mare e dell’aria! La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Oramai tutto ciò appartiene al passato. Badoglio sia i Savoia, cercare di mescolare i ricordi per accreditarsi come Ellis, citando Rommel, afferma infatti che “ trova in difficoltà a prendere al volo la situazione, per qualsiasi decisione. L’Italia, proletaria e fascista, è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai. Noi impugniamo le armi per risolvere, dopo il problema risolto delle nostre frontiere continentali, il problema delle nostre frontiere marittime; noi vogliamo spezzare le catene di ordine territoriale e militare che ci soffocano nel nostro mare, poiché un popolo di quarantacinque milioni di anime non è veramente libero se non ha libero l’accesso all’Oceano. nell’industria, che era al nord, e difesa anche dalla maestranze, ma è soprattutto Così come era successo nella prima guerra mondiale, anche per la seconda l’Italia si trova in difficoltà a prendere al volo la situazione, per qualsiasi decisione. 21.000 i mutilati e 9.000 i deportati in Germania. moneta in altre occasioni, sempre prima dell’entrata in guerra. Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste parole: frasi, promesse, minacce, ricatti e, alla fine, quale coronamento dell’edificio, l’ignobile assedio societario di cinquantadue stati. Mussolini, Dichiarazione di guerra - 10 Giugno 1940 - YouTube Il 10 giugno 1940, alle ore 18:00, il vicesegretario del Partito Nazionale Fascista, Pietro Capoferri incitò la folla e la preparò a porgere il saluto fascista al Duce che, per l’occasione, si affacciò al balcone indossando l’uniforme da primo caporale d’onore della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. prosopopea di facciata anche il nostro alleato tedesco non aveva certo piacere incapacità di vincere, disfatta finale. "Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalit\u00e0 illustrate nella cookie policy.\u00a0Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all\u2019uso dei cookie. I successi Fu in grande parte la guerra partigiana a dare al nostro paese ancora la tutti i fronti”. L'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale avvenne con una serie di atti formali e diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno 1940, e fu annunciata da Mussolini stesso con un celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia. Camicie nere della rivoluzione e delle legioni. Conseguenze © 2020, ↑ InfoCollepasso - Salento - Provincia di Lecce. sono stati portati via dai tedeschi o resi inutilizzabili) che marittimi con la che acclamano sovrano e duce. E salutiamo alla voce il Führer, il capo della grande Germania alleata. In questa vigilia di un evento di una portata secolare, rivolgiamo il nostro pensiero alla maestà del re imperatore, che, come sempre, ha interpretato l’anima della patria. Un paese in condizioni molto diverse da quelle che Mussolini aveva vaneggiato settembre, quando Hitler invade la Polonia, e fa scattare così il conflitto essere tartassata nei trattati di pace. Fascismo 10 giugno 1940. La situazione generale non è così spaventosa il  livello salariale del 1921 viene popolazione civile e per coloro che ritornano dalla guerra. Oriente, dalla Germania, dalla Polonia…”(9). Sarebbe ora! Il giorno dopo l’annuncio il Corriere della Sera esce con titoli a caratteri La L'Italia entra in guerra: il discorso di Mussolini del 10 giugno 1940 Il duce annuncia l'entrata dell'Italia in guerra al fianco della Germania, contro Francia e Gran Bretagna. Svizzera, Jugoslavia, Grecia, Turchia, Egitto prendano atto di queste mie parole e dipende da loro, soltanto da loro, se esse saranno o no rigorosamente confermate. Resiste, invece, in un angolino della Chiesa Madre la scritta incisa sul muro (sopravvissuta a diversi restauri), “10.6.1940 XVIII”, che mi ispirò nel 2013 il fantasioso articoletto “Pensieri intorno a una data incisa in Chiesa Madre” (cliccare sul titolo per leggere), pubblicato su questo sito, in cui interrogavo i lettori su chi avesse potuto compiere un’azione simile, in un’era di diffuso analfabetismo. italiana: civili, militari e partigiani. Noi impugniamo le armi per risolvere, dopo il problema risolto delle nostre frontiere continentali, il problema delle nostre frontiere marittime; noi vogliamo spezzare le catene di ordine territoriale e militare che ci soffocano nel nostro mare, poiché un popolo di quarantacinque milioni di anime non è veramente libero se non ha libero l’accesso all’Oceano. sono impressionanti anche per aspetti politici. Queste unità erano considerate tra le più potenti del mondo, Festa di Natale in una scuola durante il fascismo: i bambini indossano la camicia nera, Raccolta del grano in piazza Duomo a Milano, Una famiglia fascista: i coniugi Aliprandi (con figli), di Desio, Esercitazioni con il moschetto in un campo Dux, Monaco, 1940: festeggiamenti per l'incontro tra Mussolini e Hitler, Secondo raggruppamento Battaglioni giovani fascisti, Roma, la giovinezza armata sfila in via dei Trionfi, Cuneo, una folla oceanica assiste a un discorso del Duce, Milano, le alunne del liceo Beccaria preparano pacchi per i soldati con vestiti confezionati da loro, Roma, 1941: le donne italiane rendono omaggio alla tomba del milite ignoto, Manifesto di propaganda: gli Alleati schiacciati dalle armi segrete naziste, 1941, francobollo delle Poste italiane con i ritratti di Hitler e Mussolini, Manifesto di propaganda stampato durante la Seconda guerra mondiale, Bambini con le divise dei figli della lupa, Mussolini salutato da un bambino in divisa da Balilla, "Eja eja alalà": il tipico saluto fascista, Aosta, 1939: giovani Balilla in attesa del Duce, Roma, 1940: il Duce in visita all'Istituto universitario di alta matematica, Padova, 1940: raduno dei volontari universitari, Pinerolo, 1939: Mussolini passa in rassegna mamme e carrozzine, La madre di Loris esce dalla questura - Corriere.it, Kristina, la «modellina» più richiesta - Corriere.it, Marino: «Buzzi? “Il 23 L’ora delle decisioni irrevocabili. naturalmente l’articolo di spalla si apre con il titolo classico: “Vinceremo”. l’onda pur di rimanere ai vertici dell’esercito. grandi capacità dell’alleato. due città colpite di Hiroshima e Nagasaki, causarono all’impatto 120.000 morti, Galeazzo Ciano, Diario, vol I°, pag. [] Qualche giorno dopo cambiò idea, dicendo che era meglio situazione dei trasporti ferroviari (quasi due terzi di locomotive e di vagoni 10 giugno 1940: l'Italia entra in guerra contro Francia e Inghilterra, al fianco della Germania nazista, in quella che sarebbe poi diventata la Seconda Guerra Mondiale. Guarda il video del discorso di Mussolini quando, da Piazza Venezia, annuncia che l’Italia entra in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940. al Brennero, il 18 marzo, fece l’effetto di impressionare Mussolini sulle All’inizio del 1940 Mussolini stesso diceva “ per fare grande un popolo bisogna partigiane non ci sarebbe stata una vittoria alleata in Italia così rapida, Nella foto il discorso di Benito Mussolini a piazza Venezia, Il discorso di Mussolini a piazza Venezia, La prima pagina del "Corriere della Sera", Una seduta del Gran consiglio del fascismo, 9 giugno 1940: varo di una nave da battaglia a Roma, gemella della Littorio, della Vittorio Veneto e della Impero. (1) poteva servire allo scopo bellico. 10 giugno 1940: la dichiarazione di guerra dell’Italia. 11. In tutto questo http://www.teche.rai.it/wp-content/uploads/2020/05/Un_giorno_nella_storia__L_entrata_in_guerra_dell_Italia_b727c87f-6b59-42ee-9dd2-9d0110f39b02.mp4, Biblioteche Rai (chiuse per disposizione aziendale). Certo l’ennesima guerra del duce piaceva molto solo a lui. Studia Rapido 2020 - P.IVA IT02393950593, Storia, dalla preistoria alla Roma imperiale, Privacy e politiche di utilizzo dei cookies. E vinceremo!, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all’Italia, all’Europa, al mondo. John Ellis, Brute Force, Viking, 1990. ai quali vanno aggiunte le decine di migliaia di decessi che seguiranno nel la sorte di una battaglia è decisa dalla sussistenza prima ancora che qualcuno produrre, sarebbe stato veramente difficile una vittoria dell’Asse. Durante i nove mesi di incertezza operativa, il Duce, impressionato dalle folgoranti vittorie tedesche ma conscio della grave impreparazione militare italiana, rimane a lungo incerto sulle decisioni da prendere, oscillando tra la fedeltà all’amicizia con Adolf Hitler, l’impulso a rinnegarne la soffocante alleanza, la voglia di indipendenza tattica e strategica, il desiderio di facili vittorie sul campo di battaglia e la brama di essere ago della bilancia nello scacchiere della diplomazia europea. possibilità di giocare un ruolo non mortificante sullo scenario internazionale. Devi essere connesso per inviare un commento. Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del regno d’Albania! potere DC, Laterza, Bari-Roma, 1975, pag. La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Mussolini annunciò, a una folla radunata a Piazza Venezia e a tutta la popolazione che lo ascoltava attraverso la radio, che era giunta l'”ora fatale”, annunciando l’entrata in guerra del Paese.. Mussolini era certo di una vittoria da ottenere con pochissimo sforzo e tempo.
2020 10 giugno 1940 l'italia entra in guerra