^ Detto "Di Morea". Amedeo: Successore fu l'ultimo: Altri titoli Principe d'Acaia: Nascita 1364: Morte Pinerolo, 11 dicembre 1418: Luogo di sepoltura chiesa di San Francesco, Pinerolo: Casa reale Savoia: Dinastia Savoia-Acaia: Padre Giacomo I: Madre Margherita di Beaujeu Consorte Bona di Savoia: Figli Ludovico, illegittimo Religione cattolica A partire dal 1310, la discesa in Italia di Enrico VII diede a Filippo l’opportunità di accrescere il suo peso politico negli equilibri politici regionali e in seno a Casa Savoia. Line: 107 Pietro è il primo di cui si abbia notizia (1349-60). Il figlio naturale di Ludovico, anch'esso di nome Ludovico fu infeudato dal padre del territorio di Racconigi e Migliabruna dando così inizio alla famiglia marchesale dei Savoia-Racconigi [8], File: /home/ah0ejbmyowku/public_html/application/views/user/popup_modal.php Sempre nel 1305, all’aprirsi della crisi dinastica provocata dalla morte senza eredi di Giovanni I (ultimo marchese aleramico di Monferrato), Filippo progettò di impadronirsi di parte dei territori monferrini e promosse una lega a cui parteciparono Asti, Chieri e gli Angiò; il nuovo marchese, Teodoro I Paleologo, riuscì peraltro a salvaguardare l’integrità dei suoi domini. contro i marchesi di Ceva che cercavano di sottrarsi all'obbligo dell'omaggio; ma l'opera sua fu anche notevole in pace. 1294 investito del principato di Taranto. La nascita di un figlio naturale, Ludovico, Signore di Racconigi, darà vita al ramo collaterale Savoia-Racconigi. L’emergenza militare e la conseguente impennata delle spese di guerra avevano, nel frattempo, causato un peggioramento della situazione finanziaria del principato; sin dall’inizio degli anni Trenta Filippo richiese ad alcuni ufficiali la concessione di prestiti in concomitanza con l’accesso alle rispettive cariche. Delle numerose figlie, oltre a quelle già menzionate, tre, Agnese, Beatrice e Giovanna, sposarono signori transalpini (rispettivamente Giovanni II de la Chambre, conte di Laville, Umberto V, signore di Thoire-Villars e Amedeo, signore di Saint-Vallier), Eleonora fu sposa di Manfredo V, marchese di Saluzzo, mentre Elisabetta fu badessa di S. Giacomo di Pinerolo. Amedeo era il secondogenito di Giacomo e dovette diventare nuovo principe entrando in competizione con il fratello maggiore Filippo II di Savoia-Acaia, che era stato diseredato dal padre. – Nacque verso il 1276, probabilmente in Piemonte; era il primogenito di Tommaso III di Savoia e di Guia, figlia di Ugo III di Châlon, conte di Borgogna. Nel 1330 le mire di Filippo sui territori monferrini furono frustrate da un’alleanza matrimoniale fra Teodoro I Paleologo e il conte di Savoia Aimone. Nei primi anni di principato Filippo impiegò la forza militare per contenere l’autonomia di alcuni poteri locali, come i signori di Val San Martino e, probabilmente, il Comune di Pinerolo; in contrasto con le disposizioni dell’arbitrato del 1294, usò talvolta il titolo di comes per legittimare la sua autorità sui territori appena acquisiti. Moyen Âge, CXXVII (2015), 1, pp. Il consolidamento politico e finanziario del principato subì un arresto all’inizio degli anni Trenta, con l’aprirsi di una nuova fase di crisi militare ed economica. : P. Datta, Storia dei principi di Savoia del ramo di Acaia signori del Piemonte dal MCCXCIV al MCCCCXVIII, Torino 1832; L. Cibrario, L'ultimo principe d'Acaia e l'università di Torino, in Operette e frammenti storici, Firenze 1856, p. 188 segg. Gli atti dei vari accordi matrimoniali furono registrati in un prestigioso registro tematico, utile a sottolineare la funzione a cui il neonato lignaggio principesco ambiva nello scenario politico regionale. L'autonomia di Filippo I di Savoia-Acaia in Piemonte, era stata fortemente limitata dallo zio Amedeo V: col matrimonio orientale egli sperava di ottenere maggiore prestigio. «che prende il primo posto»]. 14º-16º). – 1. Le modalità della successione al principato erano state prescritte in un suo testamento del 1330 e precisate da alcuni codicilli negli anni successivi. Furono replicati a Pinerolo vari funzionamenti amministrativi e documentari propri dei domini dei conti di Savoia, come la redazione dei ‘computi’ degli ufficiali su rotoli pergamenacei. ^ Figlio naturale ^ Estinzione del ramo di Acaia, Amedeo VIII Duca di Savoia ingloba i territori dell'Acaia piemontese. Più tesi furono i rapporti tra Filippo e i Comuni a vocazione urbana; fino al secondo decennio del Trecento gli episodi più numerosi di contrapposizione al principe riguardarono il Comune di Pinerolo. Deciso a instaurare una signoria personale nel Peloponneso, Filippo cercò l’alleanza di Carlo II, re di Sicilia, e di suo figlio Filippo, principe di Taranto, che contendevano al ricostituito Impero bizantino il controllo dei territori già latini, e prestò a essi omaggio per il Principato d’Acaia. princeps -cĭpis «primo, il più grande, il più importante», comp. Solo nel 1294 riusci a ricuperare Pinerolo e Torino con tutto il territorio compreso fra il Po e la Dora Riparia. Amedeo VIII inglobò i territori dell'Acaia piemontese e Pinerolo cessò di essere capitale. - 1282) e di Guya di Borgogna, che assume il titolo di Principe di Acaia quando sposa Isabella di Villehardouin (1263 – 1312), nel 1301, figlia di Guglielmo II di Villehardouin, Principe di Acaia, e termina con il decesso di Ludovico di Savoia-Acaia, nel 1418, privo di eredi legittimi. SAVOIA ACAIA, Filippo di. Vedova nel 1418, fattasi terziaria domenicana, continuò a reggere lo stato, rifiutando di sposare Filippo Maria Visconti; nel 1426 cedette il governo al figliastro Gian Giacomo, divenuto ... Consolidò e ampliò il proprio dominio, e pubblicò il corpo di leggi Decreta seu statuta, che avrebbe costituito la base della successiva legislazione sabauda. Figlio (Chambéry 1383 - Ginevra 1451) di Amedeo VII, ... Comune del Piemonte (130,2 km2 con 908.263 ab. Function: _error_handler, File: /home/ah0ejbmyowku/public_html/application/views/user/popup_harry_book.php Datta, Storia dei principi di Savoia del ramo d’Acaia, signori del Piemonte, dal MCCXCIV al MCCCCXVIII, I, Torino 1832, pp. Sempre negli anni Dieci e Venti Filippo intraprese importanti cantieri castrensi: dal 1314 trasformò la cappella e gli spazi aulici del castello di Pinerolo, adeguandoli alla loro inedita funzione di rappresentanza; tra il 1317 e il 1319 si lavorò al rifacimento del castrum di porta Fibellona a Torino e, nel 1324, si aprì il cantiere del castello di Fossano; altre opere riguardarono i castelli di Moretta, Bricherasio e Miradolo. Il 7 maggio 1402, morto il fratello principe Amedeo senza discendenza maschile, gli succedeva nel governo del Piemonte. 149-168; Id., La documentazione dei principi di Savoia-Acaia. Filippo dovette cedere il titolo nel 1307, ottenendo da Carlo II d'Angiò il contado di Alba. L’accordo facilitò la rapida espansione dei domini sabaudi nella regione: già sul finire del 1313 Filippo e Amedeo ottennero la sottomissione del Comune di Ivrea e dei conti di Valperga; l’anno successivo Filippo si impadronì di Fossano e ottenne, insieme con lo zio, l’omaggio di altri signori del Canavese. Function: _error_handler, Message: Invalid argument supplied for foreach(), File: /home/ah0ejbmyowku/public_html/application/views/user/popup_modal.php Patria cismontana, a cura di A. Tallone, I, 1286-1385, Bologna 1928, pp. ; F. Gabotto, L'età del Conte Verde in Piemonte secondo nuovi documenti (1350-1383), in Miscellanea di storia italiana, XXXIII, Torino 1895; id., Gli ultimi principi di Acaia e la politica subalpina dal 1383 al 1407, Pinerolo 1897. di Armando Tallone - Function: _error_handler, File: /home/ah0ejbmyowku/public_html/application/views/page/index.php La tregua durò poco, ma la pace, a mediazione del conte di Savoia, fu poi definitivamente conchiusa l'8 aprile 1411. Filippo rinunciò formalmente al principato nel 1307; ma, poiché l’indennizzo promesso da Carlo II non fu mai corrisposto, continuò a fregiarsi del titolo di principe d’Acaia, che si tramandò attraverso la dinastia fino alla sua estinzione. Bibl. Enciclopedia Italiana (1934), Altri risultati per LUDOVICO di Savoia, principe di Acaia, signore del Piemonte, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 91 (2018). Ecco una moneta che ha gia stato identificata, come uno forte di Amedeo d'Acaia, ma non posso ritrovare il suo pedigree completo, e, segnatamente, di quale Amedeo si tratta. Figlio di Giacomo di Savoia-Acaia e di Margherita di Beaujeu, egli fu dichiarato erede primogenito dal padre il 16 maggio 1366, essendo stato da questi diseredato il fratellastro primogenito effettivo Filippo II di Savoia-Acaia, su imposizione di Amedeo VI di Savoia (detto Il Conte Verde), che aveva sconfitto e preso prigioniero Giacomo stesso. Figlio (Chambéry 1334 - Santo Stefano, presso Castropignano, Campobasso, 1383) ... Filippo d'Angiò principe di Taranto e di Romania. 15, n. 1, pp. si diede propri statuti; nel 1238 accettò la protezione di Federico ... Piètro II conte di Savoia detto il Piccolo Carlomagno. È probabile che il conte Filippo I intendesse, in un primo momento, fare del giovane pronipote il suo successore al titolo comitale, assecondando il principio della primogenitura contro le pretese dei fratelli di Tommaso III: Amedeo (il futuro Amedeo V) e Ludovico. Nel 1314 anche Fossano entrò a far parte del territorio dei Savoia-Acaia, divenendone la seconda capitale. Nel ... filippo s. m. – 1. segnóre) signore m. [lat. Filippo occupò il primo decennio del Trecento in tentativi, sempre frustrati, di costruire una sfera di egemonia più ampia e non del tutto sottoposta al dominio feudale del ramo comitale. Assai tesa, invece, rimase la politica con gli altri principati piemontesi, in particolare con Manfredo IV di Saluzzo, con Giovanni II del Monferrato e con Amedeo VI di Savoia. 58-82; F. Negro, F. di S., principe d’Acaia, http://www.italiacomunale. tardo come titolo distintivo e onorifico]. Nel 1308 il Comune di Asti, pur mantenendosi in rapporti pacifici con Filippo, rifiutò di rinnovargli il capitanato; egli rientrò pertanto nei territori sabaudi. compresa fra l’anfiteatro morenico di Rivoli e una serie di colline situate a oriente (fra cui, la collina di Superga). di primus «primo» e tema di capĕre «prendere»: propr. 15-116; F. Gabotto, Storia del Piemonte nella prima metà del secolo XIV (1292-1349), Torino 1894, pp. Filippo, che ebbe il supporto dapprima del Comune di Chieri e quindi (dal 1334) anche del conte Aimone, dedicò gli ultimi due anni di vita al contenimento dell’espansione della lega antisabauda (fu importante, in tal senso, la vittoria da lui riportata nella battaglia di Tegerone, nel settembre del 1333) e alla repressione della dissidenza interna. Prima parte: i Savoia principi d’Acaia (1295-sec. ^ Vescovo di Belley e Sion, Arcivescovo di Tarantasia. org/resci/individui/filippo-di-savoia-principe-dacaia/ (12 febbraio 2018). L. Cibrario, Relazioni dello Stato di Savoia negli anni 1574, 1670, 1743, scritte dagli ambasciadori veneti Molini, Bellegno e Foscarini, Torino 1830, p. 9, nota 1; P.L. Nel 1285 quest'ultimo morì senza eredi, e nel 1289 la sovranità sull'Acaia tornò ad Isabella che sposò in seconde nozze Filippo I di Savoia, figlio di Tommaso III, il quale divenne così Principe di Acaia e dette origine al nome del ramo dei Savoia-Acaia. 121-141; A. Barbero - G.S. Con questa pace il marchese Tomaso III, oltre che al conte di Savoia per il resto del marchesato, s'impegnava a prestare omaggio anche a Ludovico per Carmagnola e Revello. Line: 68 Avendo sposato in seconde nozze Caterina, figlia di Carlo di Valois ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Successo (1402) al fratello Amedeo, concluse la pace con Teodoro II Paleologo di Monferrato (1411); lottò contro il marchese di Saluzzo, alleato di Amedeo VIII di Savoia, fratello di sua moglie Bona, al quale, morendo egli senza figli legittimi, andarono ... signóre (ant. Varanini, in Reti medievali Rivista, 2014, vol. Dalle lotte di parte e dalle congiure antisabaude a un nuovo equilibrio sociale e istituzionale, in Storia di Torino, II, Il basso medioevo e la prima età moderna (1280-1536), a cura di R. Comba, Torino 1997, pp. La crisi apertasi nel 1333 era all’apice quando, il 25 settembre del 1334, Filippo morì a Pinerolo; fu sepolto in quello stesso centro, nella chiesa dei minori. nel 2008). Industrie metalmeccaniche, alimentari, delle materie plastiche. Line: 192 Era ormai in contrasto anche con Amedeo V, il quale reclamava, con l’appoggio di Enrico VII, i territori da lui sottratti al dominio angioino; i loro rapporti peggiorarono ulteriormente quando, nel 1312, Filippo, rimasto vedovo, sposò Caterina di Vienne, sorella del delfino Giovanni II, con cui Amedeo era in guerra. Volse le sue cure ad acquetar le discordie col marchese Teodoro II del Monferrato, convenendo di prolungare la tregua, allora vigente, per altri dieci anni, con un accordo suggellato dalle nozze della nipote Margherita, detta poi la Beata, col marchese stesso. Dopo la sua morte il conte Amedeo VIII riunì il Piemonte agli altri dominî sabaudi. 5-9, 30; W. Haberstumpf, Regesto dei Savoia per l’Oriente. Il Principato di Acaia era stato creato da Guglielmo di Champlitte dal quale passò al compagno d'armi Goffredo I di Villehardouin durante la Quarta Crociata, tenuto in seguito dagli Angiò di Napoli dopo il matrimonio di Isabella di Villehardouin (figlia di Guglielmo II di Villehardouin, figlio a sua volta di Goffredo I) con Filippo, figlio cadetto di Carlo I d'Angiò. Filippo visse, con la madre, presso la corte comitale fino al 1294, quando compì 18 anni e un arbitrato ridefinì i suoi rapporti con Amedeo V. Filippo, che rinunciava a ogni pretesa sul titolo di conte, avrebbe controllato i territori piemontesi a valle di Rivoli, riconoscendoli in feudo dal ramo comitale. Al contrario delle sue aspettative, però, egli riuscì soltanto a sottomettere Corinto e Patrasso. La morte di Ludovico nel 1418 significò la fine della dinastia. Figlio settimogenito (Susa 1203 circa - probabilmente Pierre-Châtel 1268) di Tommaso I. Alla morte del padre (1233) lasciò lo stato ecclesiastico per contendere col fratello Aimone al fratello primogenito Amedeo IV il possesso della Val d'Aosta: con l'accordo di Chillon (1234) gli furono concessi alcuni ... detto il Conte Verde Amedèo VI conte di Savoia. senior -ōris «uomo anziano, d’età tra i 45 e i 60 anni» (compar. Giacomo I (m. 1453) eseguì a Pinerolo gli affreschi nel palazzo di Ludovico, e dipinse ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. La sua politica come vicario fu tuttavia in aperto contrasto con quella imperiale, specialmente a Vercelli – ove sostenne con le armi la fallita ribellione della fazione degli Avogadro – e a Pavia, ove non represse un’altra insurrezione contro l’esercito imperiale. Nel decennio successivo il principe si espanse a spese dei Monferrato nel basso Canavese, ottenendo la fedeltà dei conti di Biandrate e (nel 1326) un’effimera sottomissione del Comune di Chivasso. ... Jaquèrio ‹ia-›. Entro il 1303 si recò in Grecia, ma già l’anno successivo l’ostilità dell’aristocrazia locale e il rifiuto, da parte degli Angiò, di confermare l’investitura lo indussero a fare ritorno in Piemonte. Nel 1325 stipulò con Teodoro I di Monferrato un patto (rimasto inefficace) che prevedeva il matrimonio tra il suo primogenito, Giacomo, e Iolanda, figlia di Teodoro e quello fra Giovanni, figlio di Teodoro, e una delle figlie di Filippo. Pene Vidari, Torino sabauda. Partecipò egli ancora ad altre imprese di guerra, come p. es. Grazie per il vostro parere. Line: 479 Non cessò per questo ogni guerra in Piemonte: vecchi dissidî col marchese di Saluzzo, sempre rifiutantesi, sostenuto dalla Francia, a prestare omaggio a Savoia per i feudi suoi che ne dipendevano, riarsero al tempo del principe L. (il quale, alleato del conte Amedeo VIII, partecipò personalmente alla guerra), e cessarono solo il 22 giugno 1413. 208-228. Il ramo dei Savoia-Acaia (o Savoia-Acaja) nasce con Filippo (1278 – 1334), figlio di Tommaso III di Savoia, Signore del Piemonte (1250 ca. : Archivio di Stato di Torino, Corte, Materie politiche per rapporto all’Interno, Protocolli dei notai della corona, serie rossa, nn. Negli anni Dieci e Venti del Trecento la relativa stabilità politica gli permise di proseguire con maggiore intensità il riassetto istituzionale dei territori controllati, intrapreso da Amedeo V alla fine del secolo precedente. 17-160; Id., Asti e la politica sabauda in Italia al tempo di Guglielmo Ventura secondo nuovi documenti, Pinerolo 1903, pp. ^Vescovo di San Giovanni di Moriana, Vescovo di Losanna. Vita e attività. Nel 1333, poi, i domini principeschi furono attaccati da una lega formata dai Monferrato, dai Saluzzo e dagli Angiò. Il 7 maggio 1402, morto il fratello principe Amedeo senza discendenza maschile, gli succedeva nel governo del Piemonte. Penso a Amedeo VI, ma non posso ritrovarli sul catalogo. Vita e attività. di Cuneo (110,7 km2 con 20.675 ab. Dopo questi episodi Filippo fece ritorno nei suoi domini piemontesi, dove fu impegnato (1312-13) in un conflitto militare con Roberto d’Angiò. Figlio naturale, il 5 marzo 1418 fu riconosciuto signore di Busca e nel 1422 signore di Genola. Alcuni dei restanti figli di Filippo – per i quali il testamento non disponeva la creazione di appannaggi, ma soltanto il godimento di rendite – praticarono la carriera ecclesiastica: Tommaso fu vescovo di Torino, Edoardo abate di S. Giusto di Susa e quindi vescovo di Belley, Sion e Tarentaise e Amedeo vescovo di Maurienne. ^ Vescovo di Torino. Figlio naturale, il 5 marzo, Gli Angiò di Napoli erano detentori del titolo poiché, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Savoia-Acaia&oldid=112511264. Nel 1318 si procurò un’egemonia sulla signoria abbaziale di Fruttuaria e, nel 1320, ricevette la dedizione del Comune di Savigliano. ● Ricordata dal 981, al principio del 13° sec. Prima dell'assunzione al potere era stato valido aiuto al fratello in importanti missioni diplomatiche; fondò nel 1404 l'università di Torino. Function: require_once, Message: Undefined variable: user_membership, File: /home/ah0ejbmyowku/public_html/application/views/user/popup_modal.php Figlio di Tommaso III signore del Piemonte e di Guya di Borgogna dovette, giovinetto, contendere con lo zio Amedeo V di Savoia per conservare i territorî ereditati dal padre (1282). Tommaso III morì nel maggio del 1282; nel suo testamento aveva nominato Filippo, sotto la tutela di Guia, erede delle sue giurisdizioni in Piemonte. Philippēus e anche Philippus), del valore di 20 dramme, coniata dapprima da Filippo II di Macedonia; usata poi come moneta circolante in tutto il mondo ellenistico e romano, il suo nome finì... loc. Dichiarando guerra ai Paleologi, Giacomo occupò Ivrea, scatenando le ire di Amedeo VI, che assediò Fossano nel 1359. Il feudo ebbe come capitale Pinerolo. : a. ant. nel 2008), capoluogo di provincia e di regione. SAVOIA ACAIA, Filippo di. In seguito alle lotte sorte nel 1305 in Piemonte per la successione al trono monferrino dopo la morte di Giovanni I, Tommaso di Savoia-Acaia cercò di estendere i suoi precedenti domini piemontesi, che già prima della nomina a signore di Acaia erano abbastanza considerevoli, siti intorno a Pinerolo. 483-551; R. Rao, L’oro dei tiranni: i vicariati venali di Enrico VII e la signoria cittadina nell’Italia padana, in Enrico VII e il governo delle città italiane (1310-1313), a cura di G.M. Line: 478 Il principe fornì all’imperatore un contingente di armati e fu nominato vicario imperiale nelle città di Vercelli, Novara e Pavia. Alla fine del 1285, peraltro, Filippo I morì senza lasciare testamento, aprendo una nuova crisi dinastica. 89-105; P. Buffo, Guerra e costruzione del publicum nel principato di Savoia-Acaia (1295-1360), in Mélanges de l’École française de Rome. Come agg. I domini di Giacomo, che apparteneva a un ramo collaterale di casa Savoia, erano tenuti in feudo dal ramo comitale e si estendevano ... Figlio (n. 1366 - m. Pinerolo 1418) di Giacomo. Organizzò, infatti, un suo matrimonio – mai celebrato – con una figlia del conte Alberto I di Asburgo e, dopo la morte di Tommaso III, lo adottò come figlio. Line: 208 Unendosi in matrimonio con Sibilla del Balzo, figlia di un generale di Carlo II d'Angiò, Giacomo consolidava i difficili rapporti con i francesi. Un’analoga trasformazione riguardò, su tutto il territorio dell’appannaggio, i servitia armati: molte comunità rurali e alcuni signori li convertirono in un’imposta diretta annuale (militia). Nacque fra il 1364 e il 1366, probabilmente in Piemonte; fu il secondo dei figli nati da Giacomo, principe di Savoia Acaia, e dalla sua terza moglie, Margherita di Beaujeu. La morte di Enrico VII favorì la pacificazione tra Filippo e Amedeo, che precisarono i rispettivi ambiti di potere con un accordo stipulato nell’ottobre del 1313. Line: 315 Line: 24 Alain. e s. m. [dal lat. Figlia (Pinerolo 1390 - Alba 1464) di Amedeo di Savoia-Acaia, sposò nel 1403 il marchese Teodoro II del Monferrato. – Nacque verso il 1276, probabilmente in Piemonte; era il primogenito di Tommaso III di Savoia e di Guia, figlia di Ugo III di Châlon, conte di Borgogna. ^ Detto "Di Morea". Prassi e fisionomia di una burocrazia notarile in costruzione, Torino 2017, pp. Filippo ebbe un altro figlio maschio: il postumo Aimone, signore di Villafranca. Sconfortato, rientrò in Piemonte insieme alla moglie e alla figlia Margherita, che era stata tenuta prigioniera con la madre Isabella da Carlo II d'Angiò per rimediare a quella che quest'ultimo riteneva l'usurpazione del titolo di d'Acaia,[7] e per gli screzi sorti tra i Savoia e Carlo in Piemonte meridionale. Rimasto in buoni rapporti con Amedeo VII di Savoia e con Amedeo VIII di Savoia, Amedeo si scontrò con Tommaso III di Saluzzo, facendolo prigioniero, e sottrasse Mondovì a Teodoro II del Monferrato nel 1396. di Paolo Buffo - In quella zona promosse la costruzione o l’espansione di centri rurali, ridefinì i confini dei territori di alcune comunità, impose il trasferimento di altre su terre proprie e stipulò con molti Comuni rurali accordi intesi alla conversione dell’insieme delle contribuzioni bannali in natura in un’unica tassa in denaro. - Nacque il 7 ottobre 1366 da Giacomo e dalla sua terza moglie Margherita di Beaujeu. Scelta in seguito la vita monastica, fu antipapa col nome di Felice V. Forme del potere e della società. - Casata di pittori torinesi (secc. ^Vescovo di San Giovanni di Moriana, Vescovo di Losanna. Fonti e Bibl. Function: view, File: /home/ah0ejbmyowku/public_html/application/controllers/Main.php - Nacque il 7 ottobre 1366 da Giacomo e dalla sua terza moglie Margherita di Beaujeu. 23-45; M. Gravela, Processo politico e lotta di fazione a Torino nel secolo XIV: la congiura del 1334 contro Filippo d’Acaia, in Bollettino storico-bibliografico subalpino, CVIII (2010), 2, pp. LUDOVICO di Savoia, principe di Acaia, signore del Piemonte. – 1. a. Antica moneta d’oro (gr. Sposò in prime nozze Ithamar Ducas Comneno, figlia di Niceforo despota di Romania, e trasse da ciò la pretesa a questo principato. ^ Vescovo di Belley e Sion, Arcivescovo di Tarantasia. Alla morte di Filippo, questi volle che gli succedesse il figlio Giacomo, che governò in realtà solo dal 1340. Filippo II di Savoia-Acaia, signore di Acaia (agosto 1340 – Avigliana, 21 dicembre 1368), fu pretendente alla Signoria del Piemonte e al Principato d'Acaia, dal 1367 alla sua morte, in quanto diseredato dal padre attorno al 1367 su pressione del conte Amedeo VI di Savoia (il Conte Verde Φιλίππειος, lat. LUDOVICO di Savoia, principe di Acaia, signore del Piemonte. Entro la fine del 1300 si trovava a Roma per le celebrazioni del giubileo; lì sposò, nel febbraio del 1301, Isabelle, figlia di Guillaume de Villehardouin, che gli portò in dote il titolo di principe d’Acaia, già detenuto dal padre, ma ormai scollegato da un effettivo controllo sul principato greco. Figlio naturale, il 5 marzo 1418 fu riconosciuto signore di Busca e nel 1422 signore di Genola. In passato, con accezione generica (come equivalente del... prìncipe agg. I suoi sforzi si concentrarono sulla fascia pianeggiante fra Pinerolo e Torino, area in cui Filippo aveva potenziato la sua presenza signorile e patrimoniale attraverso campagne di acquisti e permute. Quartogenito (m. Napoli 1331) di Carlo II d'Angiò, fu il 4 febbr. Benché Filippo potesse contare sull’appoggio della famiglia materna e di parte dell’aristocrazia piemontese, la contesa si risolse, nel 1285, a favore di Amedeo, che detenne da allora il titolo comitale; Guia, come tutrice di Filippo, riconobbe il nuovo conte come luogotenente in Piemonte del figlio, fino al raggiungimento della maggiore età. Nel Duecento la ramificazione della dinastia sabauda e l’incertezza dei criteri per la successione avevano favorito l’individuazione di vasti appannaggi, assegnati a membri della famiglia privi del titolo comitale; tale era stato il caso di Tommaso III, nipote del conte Filippo I, che alla nascita di Filippo esercitava una giurisdizione allodiale sui domini sabaudi in Piemonte a est della valle di Susa. Function: view, File: /home/ah0ejbmyowku/public_html/index.php La sedizione fallì e si concluse con la fuga di alcuni congiurati e con l’uccisione di altri. Nel 1360 Giacomo venne dichiarato traditore e fatto prigioniero e riuscì a ottenere la libertà solo pagando un ingente riscatto. ♦ Ieri sotto le torri della Regione in viale Aldo... Comune della prov. Negli stessi anni Venti Filippo cercò di costruire intorno a sé una trama di alleanze matrimoniali. Filippo costruì intorno a sé un gruppo di burocrati deputati all’amministrazione centrale del dominio (sul modello della cerchia dei clerici comitali), reclutati in seno al notariato autoctono; il governo delle principali circoscrizioni fu invece assegnato a membri dell’aristocrazia savoiarda, che avevano seguito il principe nel suo trasferimento in Piemonte e che gli offrirono, per mezzo di mutui, anche un sostegno economico.