Chi guarda non sa come la vicenda andrà a finire e quindi deve cogliere la sensazione drammatica di chi ancora non sa se verrà salvato o meno. La sensazione che oramai per i sopravvissuti la brutta avventura stesse per volgere all’epilogo. Alcuni morirono nell’indifferenza dei compagni, altri vennero travolti dalla furia del mare e dalle condizioni atmosferiche. È il tragico episodio che ha visto protagonisti 147 membri dell’imbarcazione militare, la quale una volta arenatasi, aveva a disposizione solo 6 scialuppe di salvataggio sulle quali sono saliti solo le più alte cariche a bordo. Il mare ha un colore verde intenso, invece del tradizionale blu scuro. Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento. *Disegno di legge S1861: Disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori (approvato definitivamente dal Senato il 21.12.2007). by Lino Predel. La presenza della nave all’orizzonte dava la sensazione del lieto fine. La Testata è un magazine di informazione culturale online che rompe con il solito modo di fare notizia: non più articoli impersonali incapaci di suscitare emozioni in chi legge. Fu considerata un attacco all’incuria del potere regale restaurato e un’allegoria della sventura della Francia; si criticò l’eccessiva importanza concessa a un marinaio di colore; in generale, infastidì che un semplice, per quanto drammatico, episodio di cronaca fosse stato illustrato in una tela di grandi dimensioni, al pari di un importante evento della storia. ‟Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare – il mare – nell’aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord. La zattera della medusa non ebbe il successo sperato, con grandissimo rammarico dell’autore che ne fece quasi una malattia. Articolo precedente Nella dimensione della tragedia essi appaiono come degli eroi antichi della statuaria classica. L’opera, realizzata nel 1818-1819, venne presentata al Salon di Parigi ma non venne apprezzata dall’establishment dello Stato per la sua vena ritenuta scandalosa. Il dipinto di Géricault invece suscitava una intensa reazione emotiva: la scena mostrava un grande senso di realtà e i corpi erano concepiti con una solida conoscenza dell’anatomia umana. Anche il braccio abbandonato nell’acqua dell’uomo morto in basso a sinistra, era preso da Caravaggio. I giudici condannarono il capitano, ma a soli due anni di carcere ed alla radiazione dal registro navale.Fu un trattamento clemente visto che la legge francese invece prevedeva la pena di morte per questo grave fatto. In quest’opera, di alta tensione drammatica, Géricault usò più riferimenti reperibili nella storia dell’arte. Il ragazzo crebbe in un ambiente agiato, il che gli garantì una buona istruzione presso il Lycée Impérial. Tuttavia, abbandonò presto i temi e gli ideali neoclassici. In basso a sinistra, il ragazzo morto ed il padre che lo sorregge, sembravano due statue greche. L'incompetenza del capitano ha portato al naufragio. Ciò però, comportava uno scioglimento della tensione psichica. Il pittore Théodore Géricault raggiunse l’apice della sua arte con la sua “Zattera della Medusa”. Géricault svolse le sue prime esperienze pittoriche nell’ambiente neoclassico francese che in quegli anni era influenzato dalle opere di David. La differenza è visibile non solo nei colori ma nello slancio vitale dei protagonisti che si sbracciano protendendosi verso il cielo per essere messi in salvo dalla nave Argo che sta giungendo all’orizzonte. La zattera del dipinto potrebbe forse essere vista anche come metafora politica della crisi della Francia, allo deriva dopo il crollo del regime napoleonico. Dopo il comma 1 dell’articolo 70 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, è inserito il seguente: «1-bis. Erano circa 150 le persone condannate a morte certa, perché i passeggeri eccedenti furono posti su una zattera che venne trascinata dalle sei barche. Conoscendo il destino del gruppo, sapeva che la nave non sarebbe mai giunta in loro soccorso abbastanza in fretta da salvarli tutti e porre fine al dramma. Il cielo è plumbeo, ad indicare la tempesta appena scampata ma in lontananza si osserva brillare la luce dorata di un tramonto che annuncia l’imminente salvezza. Quest’opera è distribuita con Licenza. Una zattera di 20 metri per 7 con una vela ingovernabile e pochi viveri a bordo. Il soggetto fu ispirato da un tragico episodio di cronaca dell’epoca. L’opera segna la chiusura del Neoclassicismo, della perfezione e del rigore che ha caratterizzato la pittura di quel periodo ed è l’esempio di un nuovo modo di intendere l’arte: il Romanticismo. L’ultimo anno della sua breve vita fu segnato dall’aggravarsi della sua malattia, complicata anche da una caduta da cavallo che lo costrinse definitivamente a letto. Un uomo anziano, seduto sconsolato fra i morti, regge sulle ginocchia le spoglie di un ragazzino nudo. Tali assi inclinati suggerisco all’osservatore un senso di instabilità, di precarietà. “La più grande tragedia di questi tempi, non è nel clamore chiassoso dei cattivi, ma nel silenzio spaventoso delle persone oneste.”. Qui, l’autore usò molto il bitume, una sostanza catramosa che, nel tempo, è diventata una melassa nera nascondendo, in modo irreversibile, alcuni dettagli dell’opera. Un gruppo di naufraghi è ridestato dalle grida dei compagni che, all’ombra della vela, indicano la nave Argo all’orizzonte. La composizione del dipinto è complessa e la sua impostazione crea pathos in chi la guarda, potremmo definirla teatrale, inoltre le dimensioni della tela sono davvero gigantesche (491 x 716 cm), atte ad impressionare l’osservatore odierno ma soprattutto dell’epoca: la vicenda fece molto scalpore ed il pittore raggiunse una discreta fama nonostante l’orrore suscitato dalla visione di quegli enormi corpi nudi e lividi. La storia della “Medusa” arrivò sui giornali francesi soltanto più di due mesi dopo il fatto, grazie alla testimonianza di uno dei sopravvissuti. Nel 1816, con il Congresso di Vienna gli stati europei avevano ripristinato la situazione geo-politica antecedente la Rivoluzione Francese. Tutto ciò che si oppone al cammino dominante del genio, lo irrita e gli procura quella febbre di esaltazione che lo travolge e domina tutto, e produce i capolavori.”. Prossimo articolo, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Una straordinaria, quanto inconsapevole, anticipazione del cosiddetto taglio fotografico, che tanta fortuna avrebbe avuto a partire dalla stagione impressionista. Ma il sipario su quella storia non era ancora destinato a calare: tutti avrebbero finito per conoscere questa catastrofe perché Géricault, il pittore, aveva intenzione, a suo modo, di fare luce sull’intera faccenda! Tutto ciò rese l’opera di Géricault popolare a tal punto da fargli ottenere una medaglia d’oro da parte del Louvre. 2. Ciò nonostante continuò a lavorare. Per comprendere il dipinto, la contestualizzazione storica è quindi molto importante, trattandosi di un’opera che ha il compito di suscitare una forte risposta emotiva. Nelle interminabili ore trascorse su quella zattera, anche a causa dei pochissimi viveri presenti a bordo, affamati e terrorizzati, gli uomini si trasformarono in bestie. Il dipinto presenta colori molto chiari, utilizzati per rendere il pallore dei corpi dei naufraghi, che contrastano con i colori fangosi e scuri, tendenti al grigio e al marrone, adottati per i vestiti di alcuni marinai e per il cielo. Le scialuppe, che avevano a bordo gli ufficiali, cercarono di rimorchiare per un tratto 151 superstiti, ammassati su una zattera di fortuna, ma quando le corde si ruppero (o furono tagliate), la zattera andò alla deriva. Non ci volle molto prima che quei fatti rischiassero di avere delle ripercussioni politiche, arrivando a danneggiare la monarchia restaurata da poco, invece, col passare del tempo, le acque si calmarono e tutti se ne dimenticarono. La vita è lì, sotto quella bandiera in un crescendo emotivo e Géricault lo sottolinea attraverso i colori. Tutto ciò che era avvenuto in seguito a questa esperienza sembrava definitivamente cancellato con un colpo di spugna. Solo la nave Argo, che trarrà in salvo i superstiti, è illuminata da una luce più chiara che comunica un senso di speranza. I corpi nudi, scomposti e lividi dei cadaveri, suscitarono orrore e riprovazione. I naufraghi, terrorizzati e affamati, giunsero a nutrirsi dei corpi dei compagni morti di stenti. Tuttavia, qualora la loro pubblicazione violasse specifici diritti d’autore, i detentori del copyright possono, in qualunque momento, richiedere la loro eliminazione dal blog, dimostrandone via mail, in modo inequivocabile, la proprietà intellettuale. Sono inoltre pubblicate a bassa risoluzione o in forma degradata e, coerentemente con le finalità del blog, senza alcun fine di lucro e per scopi esclusivamente didattici, nel rispetto del comma 1-bis* dell’articolo 70 della legge n. 633 del 22 aprile 1941, “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”. Venti persone morirono o si suicidarono appena calata la notte. L’altro colore intenso lo ritroviamo sulla parte opposta della zattera nell’arancione della bandiera sventolata: il pittore crea una sorta di ultimo baluardo di vita attraverso i corpi dei naufraghi. Era lo stesso braccio che aveva dipinto David nella “Morte di Marat”.Le figure avevano una tensione muscolare che rimandava subito alla forza scultorea di Michelangelo. Il Museo del Louvre nello stesso anno della sua scomparsa acquistò l’ormai famoso dipinto della “Zattera della Medusa”. Non avendo finalità di lucro non presenta banner pubblicitari di alcun genere. Chi erano, in fondo, quei marinai? Il pittore Théodore Géricault raggiunse l’apice della sua arte con la sua “Zattera della Medusa”. Intervistò due sopravvissuti, fece un modellino della zattera e realizzò molti bozzetti preparatori. Nella stesura definitiva, infatti, la nave all’orizzonte scomparve, per aumentare il senso del pathos. I campi obbligatori sono contrassegnati *. È la direzione umana che si va a rappresentare, quella cha va dalla disperazione di coloro che sono morti alla speranza di chi ha ancora la forza di agitarsi credendo di essere visto da qualcuno che vada a salvarli. Nel 1821 l’artista si recò in Inghilterra in cui conobbe la pittura di Constable e del ritrattista Thomas Lawrence, che dal 1792 fu il pittore personale del Re.Appartiene a questo periodo artistico di Géricault “Il Derby di Epsom”, (1821), uno dei suoi capolavori. Nel 1812, era già in grado di lavorare per conto proprio, così aprì un atelier in cui realizzò numerosissime opere che enfatizzavano in chiave eroica la vita militare, come, ad esempio il suo “Ufficiale dei cacciatori all’attacco” o il “Corazziere ferito che lascia la linea del fuoco”, realizzati rispettivamente nel 1812 e 1824. Nel quadro che ne venne fuori, i poveri naufraghi sopravvissuti erano circondati da corpi in avanzata decomposizione e vestivano abiti laceri e sudici. La multiforme espressione degli stati d’animo è controllata ed enfatizzata, a un tempo, da una composizione complessa e attentamente studiata. Undici giorni dopo, la nave di soccorso Argo passò in prossimità della zattera ma senza scorgerla; al tredicesimo giorno, invece, la incrociò, raccogliendo solo quindici superstiti. La zattera della Medusa: un inferno galleggiante marzo 26, 2019 marzo 25, 2019 Redazione1 La Testata arte, ... Costruì un modellino della zattera, fece molti bozzetti preparatori ed impiegò molti dei suoi conoscenti come modelli per ricreare una certa veridicità scenica. Théodore Géricault aveva 27 anni all’epoca dei fatti della Médusa e colse così l’occasione per farsi conoscere da un vasto pubblico, rappresentando dunque una tragedia che ormai aveva risonanza internazionale. Costruì un modellino della zattera, fece molti bozzetti preparatori ed impiegò molti dei suoi conoscenti come modelli per ricreare una certa veridicità scenica. Di carattere molto introverso, Géricault rappresentò il prototipo del successivo artista romantico: amorale, istintivo e disperato, un carattere che alimentava il proprio genio con eccessi e trasgressioni. Qui il mare spinge in direzione opposta rispetto alle speranze umane.È proprio la tensione visibile tra queste due forze contrarie a dare un primo tratto drammatico alla scena. Dopo nove giorni si registrarono dei casi di antropofagia, praticata per sopravvivere. Nel 1816 il governo manda la nave ''Medusa'' in Senegal per riaffermare i diritti della Francia. Tutti questi sono percepiti come gli spigoli di una piramide obliqua che ha la base coincidente con la zattera stessa e il vertice con la parte terminale del palo. (Usi liberi didattici e scientifici), Bufera di neve di Turner: il sublime, il vuoto, Il Viandante sul mare di nebbia di Friedrich, La fucilazione: da Goya a Guttuso e Sassu. Queste tonalità tetre e fortemente espressive creano un clima, anche psicologico, oscuro e hanno il compito di spingere l’osservatore a condividere l’angoscia e la sofferenza dei protagonisti. Géricault scelse di immortalare la tensione psicologica subita dai naufraghi nel momento più estremo della loro avventura, quello della lotta disperata per la sopravvivenza.L’artista in quel quadro narrava il primo avvistamento della nave “Argus” in lontananza, l’appello che facevano i poveretti alle loro ultime forze fisiche per farsi vedere ed invocare soccorso, poi il crollo per la scomparsa dalla loro visuale della nave, col venir meno della speranza. Esposta al Salon del 1819, dove fu aspramente contestata, l’opera assunse un valore emblematico per i pittori romantici, così come era successo con Il giuramento degli Orazi di David per gli artisti neoclassici. L’opera d’arte più celebre dell’artista francese Théodore Géricault è senza dubbio La zattera della Medusa, dipinta nel 1818 e conservata attualmente presso il Museo del Louvre di Parigi.. Il dipinto, che è un olio su tela, appartiene al periodo del Romanticismo che in particolare in Francia, aveva assunto delle precise connotazioni in chiave storica. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice. I colori sono perlopiù terrosi e scuri, lividi come i corpi dei naufraghi morenti, l’unico colore che spicca è il rosso del mantello del padre che in un gesto di ultima estrema vitalità regge il corpo del figlio già morto. Nonostante il suo verismo traumatico il dipinto divenne immediatamente famoso. Le immagini inserite non sono invece opere dell'autore (tranne dove espressamente dichiarato) né sono di sua proprietà. Proveniente da un’agiata famiglia borghese, si formò in un contesto accademico. Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Si era cercato in ogni modo di insabbiare la vicenda. L’episodio colpì molto l’immaginazione di Géricault che immediatamente si mise al lavoro. “Se gli ostacoli e le difficoltà scoraggiano un uomo mediocre, al contrario, al genio sono necessari, e quasi lo alimentano; lo maturano e lo esaltano: sarebbe rimasto freddo in una strada facile. Peste e Coronavirus, letteratura e percezione. Potrebbe essere la perfezione – immagine per occhi divini – mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità – verità – ma ancora una volta è il salvifico granello dell’uomo che inceppa il meccanismo di quel paradiso, un’inezia che basta da sola a sospendere tutto il grande apparato di inesorabile verità, una cosa da nulla, ma piantata nella sabbia, impercettibile strappo nella superficie di quella santa icona, minuscola eccezione posatasi sulla perfezione della sabbia sterminata.”. Nando Citarella & Pejman Tadayon in concerto a Latina. Quando i lettori scoprirono questa terribile realtà, furono disgustati dalla non efficiente organizzazione della missione. L’agiatezza economica gli verrà a mancare solo poco prima della sua morte, avvenuta precocemente. Nel 1816 venne a soggiornare in Italia, ove cercò il diretto contatto con le opere di Michelangelo, Raffaello e Caravaggio, tutti maestri che influirono ulteriormente nello sviluppo del suo stile.Fu questo il periodo del suo “Partenza della corsa dei cavalli berberi”. Formalmente il quadro era costruito secondo un classico sviluppo piramidale.Nel quadro di Géricault le piramidi sono in realtà due ed esprimono due direzioni che si incrociano tra loro opponendosi. Era un espediente psicologico per avere l’effetto di angoscia mista a speranza, passando dalle desolate figure in primo piano a quelle che ancora potevano illudersi di salvarsi.Veniva così enfatizzato il tema della lotta eroica dell’uomo contro le forze immense della natura. Con La zattera della Medusa, Géricault consentì che la realtà irrompesse nell’arte e celebrò un gruppo di antieroi privi gloria. La seconda piramide parte dalle onde del mare per giungere all’albero che sorregge la vela. Negli studi preliminari alla realizzazione finale del quadro, Géricault mise una nave all’orizzonte, nella direzione in cui guarda l’uomo che agita il panno. Il corpo riverso in primo piano chiude a destra la composizione e conduce l’attenzione al centro della scena, verso la diagonale creata dall’albero dell’imbarcazione, nel quale possiamo riconoscere il vertice della piramide immaginaria di cui si può individuare la base nella fine della zattera sulla sinistra della composizione. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. La Testata – TLI a Ecomondo 2019: perché? Fu molto scrupoloso nel raccogliere le informazioni e nella progettazione del dipinto. Tale vicinanza lo portò alla realizzazione di una straordinaria serie di ritratti con soggetti nevrotici come “La monomaniaca del gioco” (1822). Puoi ascoltare il mio podcast su: Apple Podcasts | Android | Google Podcasts | Spotify | Cos'è? I più attivi, fra i quali un marinaio di colore, agitano le proprie camicie per attirare l’attenzione dei soccorritori. La zattera della medusa è ispirata ad un fatto realmente avvenuto che sconvolse l’opinione pubblica: il naufragio della Medusa, una nave che trasportava soldati e civili. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Pubblicato il 28 Febbraio 202027 Febbraio 2020 di Lino Predel Colse l’occasione per tentare di farsi conoscere da un vasto pubblico, e diventare famoso, rappresentando una tragedia che aveva avuto risonanza internazionale. Gli sfortunati occupanti vissero una esperienza allucinante che condusse alla morte la gran parte di loro. Questa enorme zattera, lunga venti metri per sette, divenne un vero e proprio inferno galleggiante. Art. Al nono giorno si arrivò al cannibalismo: quelli che erano stati compagni di sventura cominciarono a divorarsi gli uni con gli altri, prima solo i cadaveri rimasti a bordo della zattera, successivamente si arrivò anche ad uccidere per mangiare. Con tali accorgimenti, l’artista intendeva ridurre il più possibile la distanza psicologica tra osservatore e dipinto e trasformare la fredda contemplazione da parte del pubblico in partecipazione sofferta. Presto il giovane Géricault scoprì le sue passioni, quella artistica e quella per i cavalli, che saranno oggetto di suoi numerosi studi e dipinti. Altri assi inclinati coincidono, invece, con gli spigoli della ideale piramide umana, anch’essa obliqua, creata dai corpi ammassati dei marinai e culminante con il marinaio di colore che agita la sua camicia. I campi obbligatori sono contrassegnati *, Art. Spinto da un temperamento irrequieto e da una sensibilità acuta, decise di cercare i suoi soggetti nell’ambito della storia contemporanea. Fu molto scrupoloso nel raccogliere le informazioni e nella progettazione del dipinto. La vendita del suo studio, poco dopo la sua morte, disperse moltissime opere, difficili da ritrovare e da ricostruire in una carriera che aveva coperto una dozzina d’anni appena, nel corso della quale erano stati esposti soltanto tre quadri. A Parigi Théodore frequentò l’atelier del pittore Carl Vernet e quello di Pierre-Narcisse Guérin, grande maestro del ritratto, maestro presso il quale si formarono alcuni tra i più grandi esponenti del romanticismo figurativo europeo. Théodore Géricault (1791-1824) è stato il più importante esponente del Romanticismo francese. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Testata Giornalistica Registrata presso il Tribunale di Napoli con autorizzazione n°18 1009/2018. Puoi utilizzare i contenuti del sito solo se lo fai per scopi non commerciali, senza apportare modifiche e indicandone la fonte. Intervistò due sopravvissuti, fece un modellino della zattera e realizzò molti bozzetti preparatori. La zattera della Medusa di Géricault. Super Hits Per Cuori (non) Infranti: intervista a Spaghetti Casanova, Le streghe di zemeckis, galeotta fu quella mano, ISTANTANEE SUL MONDO: La Bolivia del MAS, di Jeanine Añez e… Elon Musk, Come un’alba infranta di Gianni Scudieri: ricostruendo una nuova era, Tutti gli ingredienti per un bucato eco-friendly. Quello della Medusa è un racconto tragico, la cronaca drammatica dei dodici giorni di deriva della zattera allestita per i 147 naufraghi che non avevano trovato posto nelle scialuppe. Théodore Géricault nacque nel 1791 a Rouen.La sua famiglia, colta e benestante, nel 1798, quando l’artista aveva appena sette anni, si trasferì a Parigi. Esse appartengono ai rispettivi detentori del copyright e vengono mostrate in buona fede, ritenendole di libera diffusione in quanto già presenti su altri siti Internet. Nel 1820 l’opera venne esposta a Londra ed il suo successo fu straordinario, l’anno dopo fece tappa a Dublino dove l’accoglienza fu più che buona. La composizione, segnata dalla drammaticità delle figure, sviluppa un progressivo “moto emotivo” ascensionale, che va dallo sconforto alla speranza, ben esemplificato dall’onda umana, creata dai naufraghi, che si erge verso destra. L’equipaggio abbandonò così quell’imbarcazione incerta al suo destino. Questo crudo realismo, sgomberava il campo da qualsiasi lettura idealizzata: quelle calze, così comuni, davano il senso tragico della umanità violata, ossia della morte che spegneva persone in carne ed ossa. La realtà irrompeva nell’arte. (Usi liberi didattici e scientifici)1. Anche l’illuminazione è cupa e richiama le atmosfere pittoriche di Caravaggio. Sulla sua formazione, però, influirono soprattutto Antoine-Jean Gros, noto per le sue scene storico-drammatiche, ed il contatto costante che ebbe al Louvre con i quadri dei grandi pittori fiamminghi e quelli degli olandesi del Seicento, oltre al suo studio approfondito della pittura veneziana. Da notare il particolare del ragazzo che, benché nudo, aveva le calze arrotolate ai piedi. E poco contava che l’artista avesse cercato di nobilitarla, dipingendo ogni singola figura con estrema precisione, descrivendola in modo esatto: le pose assunte dai marinai sono infatti quelle degli studi accademici, i loro fisici sono possenti, perfetti, privi di ferite. Questo sito utilizza Cookie. “Se avessi fatto anche soltanto cinque quadri importanti, ma non ho fatto niente.” disse, insoddisfatto di quanto aveva creato fino ad allora. Accanto al vecchio, un giovane volge debolmente la testa verso la parte anteriore della zattera. Géricault, che voleva esprimere con sufficiente immediatezza tutta l’angoscia e l’orrore che avevano accompagnato i naufraghi, cercò di raccogliere ogni informazione possibile sulla vicenda e riuscì anche a parlare con tre dei sopravvissuti. La tela ritraeva un evento realmente accaduto e celato per mesi dagli organi ufficiali francesi.