nell'Italia settentrionale e centrale. Non so. 145-152 (passim); Caravaggio, edicola SS. Blunt..., London 1967, pp. 25-42; F. Mazzini, Problemi pittorici bramanteschi, in Boll. 67r-68v) e conferma il Vasari - al centro di un cortile circolare. Della sua attività romana resta inoltre testimonianza
sensibilità e tradizioni diverse in cui confluiscono le antiche
In ogni caso il Carafa fu il committente, come racconta anche il Vasari, della prima opera sicura del B. a Roma, il chiostro e il convento di S. Maria della Pace, per il quale, il 17 ag. Bramante muore a Roma l'11 aprile 1514, dopo più di dieci anni di intenso lavoro nella città eterna, forse il più importante e rappresentativo della sua storia. dell'Arte, II, col. 777), una profonda malinconia e uno struggente desiderio di amore nati forse da una irrequieta solitudine - sembra che non fosse sposato né avesse figli - e, magari, un'insicurezza, un'inquietudine profonda che, nell'insoddisfazione di ogni raggiunta conquista, l'obbligava a gettarsi nel vortice di sempre nuove esperienze con una straordinaria "volubilità" di atteggiamenti. Bibl. poi dimora di Raffaello, distrutto nel XVII sec. della luce cristallina è l'Ecce Homo di Brera, già a
142, 187, 199, 201. di Arnaldo Bruschi - 54 fig. ); A. Rossi, Nuovi documenti su B., in Arch. Ancora da lettere patenti di Ludovico il Moro e della cancelleria ducale, del dicembre 1497, si sa che è "dato la impresa ad Bramante nostro ingegnere de farne in Sancto Satyro una capella de Sancto Theodoro", cappella che è attualmente scomparsa. Qui è costretto a lasciare l'amico di sempre, Leonardo, ma incontra architetti molto importanti, come fra' Giocondo, Giuliano da Sangallo e soprattutto Raffaello e Michelangelo, da cui impara molto. della prov. Papa Pio X pubblica la Lettera Enciclica Praestantia Scripturae Sacrae, sulla scomunica per coloro che contravvengono a quanto stabilito col decreto Lamentabili sane exitu e con l'enciclica Pascendi Dominici gregis. 633-635; W. Suida, B.pittore e il Bramantino, Milano 1953 (cfr. Emergency è una realtà che il mondo ci invidia (almeno questa). sembrano sbalzate in una dura massa metallica. Nel dicembre dello stesso anno ricevette un pagamento per i soggiorni compiuti a Pavia per la nuova costruzione del duomo (Malaspina, p. 27, doc. Probabilmente tra il 1505 e il 1507 progettò l'ampliamento del coro di S. Maria del Popolo (il B. è citato in un documento del 1509 [in E. Lavagnino, S. Maria del Popolo, Roma s.d., ma 1928, p. 7], dal quale risulta che i lavori erano pressoché compiuti). Forse alla sua presenza è dovuto, in ambiente settentrionale, anche un accentuato interesse per Vitruvio e per studi teorici sull'architettura. Bramante nelle opere letterarie Libri in lingua inglese Film e DVD di Bramante Biografia • Rinascimento italiano Il Bramante nasce in provincia di Urbino a Fermignano, allora chiamato Monte Asdrualdo, nel 1444. una delle sue più originali creazioni, la mirabile tribuna di
ricerca dei valori di luce e d'ombra, prelude ai ritmi spaziali
di R. Longhi in Paragone, VI [1955], 63, pp. sensibilità e tradizioni diverse in cui confluiscono le antiche
Ludovico, non soddisfatto del parere del B., che si era recato sul posto ma se l'era cavata con una relazione in realtà un po' evasiva, dispose l'invio di persone "più a proposito quanto alla professione del ministero de guerra". La Società delle Nazioni attua le sanzioni economiche contro l'Italia in quanto paese aggressore dell'Etiopia. 53 ss., 728 s.); le intelaiature architettonico-prospettiche dello "studiolo" di Federico e quelle della biblioteca, con la serie delle Arti Liberali, del palazzo ducale di Urbino, a cui forse è da aggiungere la Conferenza (ora a Windsor). 61-98; G. C. Argan, Il problema di B., in Rassegna marchigiana, XII (1934), pp.
273-76, 321-27, 364-369, 415-424, 451-453; Id., B. da Monte Asdrualdo..., in Nuova rivista misena, XX (1907), pp. spinse Bramante a Roma, dove, giunto nel pieno della sua maturità
1499. dei Palazzi vaticani e in particolare dei due cortili di S.
Durante il periodo milanese il B. sembra si occupasse anche di questioni teoriche e scientifiche lasciando su di esse scritti e disegni. Su incarico di Enrico Bruno, segretario di papa Giulio II, il B. verso il 1509 fornì probabilmente un disegno per la chiesa di Roccaverano (Asti) che, riprendendo l'impianto del S. Celso a Roma, presenta una soluzione di facciata con ordine gigante che anticipa quella peruzzesca della Sagra di Carpi e preannuncia soluzioni palladiane. Forse a lui si devono l'impostazione urbanistica della piazza (realizzata tra il 1492 e il 1494, poi non poco rimaneggiata alla fine del sec. 808 s.; e I sonetti faceti di A. Cammelli, Napoli 1908). Dal fiorentino il B. deve essere stato stimolato ad un vivo interesse per l'opera del Brunelleschi che, insieme a quella dell'Alberti, egli sembra tuttavia già conoscesse prima, verosimilmente, dell'incontro con Leonardo; questi peraltro si era stabilito a Milano solo nel 1482. Una lettera del 13 dic. In quest'ultima chiesa, che costituisce la prima opera costruita a Milano, il B. risulta certamente attivo almeno da quando, il 4 dic. Come architetto, pur sempre attentissimo, fino all'inganno illusionistico, agli effetti sensibili, visivi, doveva essere ricco di conoscenze tecniche notevoli. Già dai tempi di Urbino, il B. doveva infatti essere esperto anche di allestimenti scenici e, come nota l'Ackerman (1954, p. 125), non è forse un caso che diverse rappresentazioni prospettiche, disegnate o dipinte, spesso dalla critica messe in relazione con il teatro, possano essere riferibili più o meno direttamente alla suaattività o almeno al suo ambiente. Celso e Giuliano, Roma 1966, pp. The printings and engravings, in Arte lombarda, VII (1962), pp. Rimangono infatti di lui più di venti sonetti - rozzi ma vivaci - di argomento amoroso, religioso e giocoso, che costituiscono una fonte non trascurabile per individuare alcuni aspetti del carattere dell'uomo (cfr. generale: L. Beltrami, B. a Milano..., in Rassegna d'arte, I (1901), pp. La maggior
45, 53 s.; Foligno: M. Faloci-Pulignani, I priori della cattedrale di Foligno. Forse, come sembra suggerire il Vasari, in relazione a questo studio delle antichità il B. venne in contatto con Oliviero Carafa, cardinale di Napoli, ricchissimo e molto influente alla corte romana, oltre che appassionato di lettere, arti ed antichità, che rappresentava gli interessi del re di Napoli e del partito spagnolo a Roma. 802 s.), ma assai probabile opera bramantesca, è anche, a Milano, la cappella della cascina detta la Pozzobonella. in onore di V. Fasolo, Roma 1961, pp. e severa classicità. Più documenti di archivio del 1508-09 nominano il B. attivo a Loreto e nel 1509 fu coniata una medaglia (G. F. Hill, A Corpus of It. Pavia quale consulente della riforma del progetto della
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dell'architettura italiana del 500. 246-249); C. Cesariano-L. Vitruvio Pollione, De Architectura Libri Dece,traducti de latino in vulgare... [Como 1521], a cura di C. H. Krinsky, München 1969, ad Indicem;[M. A. Michiel], Notizia d'opere del disegno [1525 c.], a cura di T. Frimmel, Wien 1888, pp. Bramante: Donato di Pascuccio, detto Bramante (1444-1514), formatosi come pittore prospettico, viene a contatto con i maggiori artisti attivi del suo tempo e si afferma soprattutto come architetto, interessandosi con Leonardo alla sistemazione della Piazza e del Castello ducale di Vigevano, al Duomo di Milano e di Pavia. - Roma 1514). Fonti eBibl. Aprendió de Filippo Brunelleschi y Leon Battista Alberti el arte de la creación de espacios armoniosos y proporcionados, y añadió al estilo de aquéllos un interés nuevo por la perspectiva que le llevó a crear singulares efectos de profundidad y espacio en sus obras. Per quanto riguarda gli affreschi non è rimasto molto, ma alla Pinacoteca si possono ancora ammirare alcune parti di Eraclito e Democrito e di Uomini d'arme, eseguiti tra il 1486 e il 1487 per la casa del poeta Gaspare Visconti. I lavori si protrassero almeno fino al 1504. 1; E. Müntz, Les arts à la cour des papes, V, Paris 1878-82, ad Indicem;A. Guglielmotti, Storia delle fortificazioni nella spiaggia romana, Roma 1880, pp. Le scrivo dalla provincia di Catanzaro. Uno schizzo, forse autografo (Uffizi, Arch. 1508 (Guglielmotti, 1880, pp. Bramante, Donato - Vita e Opere Appunto di storia dell'arte su Donato Bramante, la vita e due opere principali: il tempietto di San Pietro in montorio e la basilica di San Pietro. ; Förster, 1956, p. 162) ascritta al B. e contiene comunque alcune idee che a lui possono risalire. l'incontro con Leonardo che attendeva in quello stesso periodo
Sempre di questo periodo è la sistemazione della bellissima piazza Ducale di Vigevano. sul Sansovino; questi tre ultimi diffusero lo stile bramantesco
139-160; Todi, Consolazione: G. De Angelis d'Ossat, Sul tempio..., in Boll. Del 1497, come risulta da una data incisa su di un sottarco, è inoltre la realizzazione della facciata della chiesa di S. Maria Nascente ad Abbiategrasso, la cui paternità bramantesca non è certificata da documenti, ma è da tutti accettata. Bramante accetta la sfida e il progetto è incredibile, perché non solo esprime totalmente il genio dell'architetto, ma fonde anche gli studi teorici di alcuni grandi dell'epoca, come Francesco di Giorgio Martini e Leonardo da Vinci. Tra il 1497 e il 1498 sono anche registrate, nel libro dei conti di S. Ambrogio (Malaguzzi Valeri, 1915, p. 137), le spese per la costruzione di una cappella nella chiesa (sembra l'attuale cappella del battistero, adiacente al campanile, poi trasformata). Storia dell'arte — Vita, opere e strutture di Raffaello, protagonista del Rinascimento italiano. In qualità di architetto, fu la personalità di maggior rilievo nel passaggio tra il XV e il XVI secolo e nel maturare del classicismo cinquecentesco, tanto che la sua opera è confrontata dai contemporanei all'architettura delle vestigia romane e lui considerato "inventore luce della buona e vera Architettura". Nella "terribilità" (Vasari, p. 162) del suo animo e anche nella smisurata ambizione di far presto, di far meglio, di far grande, il B. manifesta un equilibrio interiore che solo raramente sembra vacillare. Renier, 1885 e 1886), al quale ultimo egli stesso dedica versi e dal quale è celebrato nel De Paulo e Daria amanti del 1495. risulta una configurazione unitaria a bugnato, prototipo
Nel 1506 Bramante è nominato architetto pontificio da Giulio II, che succede a Pio III, e deve ricostruire l'antica basilica costantiniana di San Pietro. 328 ss., n. 1372). Alcuni attribuiscono al B. anche l'architettura dello sfondo della pala di Brera di Piero della Francesca, e più plausibilmente il progetto della cappella del Perdono (quasi certamente eseguita da Ambrogio Barocci) e della cappella delle Muse nel palazzo urbinate. dell'architettura cinquecentesca». Il 1º nov. 1503 fu eletto papa Giulio II, probabilmente conosciuto dal B. quand'era cardinale. Anche
Le famiglie del padre e del nonno del B. ... Architetto (Firenze 1443 o 1445 - ivi 1516), fratello di Antonio il Vecchio. 60-63; Roma, Castel S. Angelo: M. Borgatti, Castel Sant'Angelo..., Roma 1890 (nuova ediz. Per conto di Ludovico il Moro, in un periodo collocabile tra il 1490 e il 1492-93, il B., probabilmente con l'aiuto del Bramantino suo scolaro, dipinse un affresco con la rappresentazione di Argo (?) Instrum., ff. 43-49, anche per i successivi documenti) il B., su incarico di Ludovico e di Ascanio Sforza, si occupò della ricostruzione della canonica di S. Ambrogio a Milano. 146 ss. dell'arte, IV (1888), pp. armonia. Il riconoscimento all'architetto è tale che il suo nome è riportato in caratteri lapidari con la seguente scritta "Bramantus fecit in mediolano". definito «il Partenone dell'epoca e il frontespizio
Formatosi come carpentiere e maestro di legname, seguì gli zii materni Giuliano e Antonio il Vecchio a Roma (1503 circa), dove intraprese studî sull'antico entrando anche a far parte della bottega di Bramante. Il nome del B. compare più volte nei documenti contabili del 1498 (Casati, 1870, pp. L'impresa era così vasta che alla morte del papa e a quella del B. .inferior_movil { display: block; width: 336px; height: 280px; margin: 0px auto;}
Donato "Donnino" di Angelo di Pascuccio detto il Bramante (Fermignano, 1444 – Roma, 11 aprile 1514) è stato un architetto e pittore italiano, tra i maggiori artisti del Rinascimento. Significativa, nel 1482, è l'amicizia con un genio, Leonardo da Vinci, con cui collabora ai cantieri del Castello Sforzesco e nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. I lavori sono così interrotti. Mantova. da H. Egger, 1932] ce ne dà un ricordo). probabilmente anche per un suggestivo richiamo forse anche politico dopo l'avvento di Ludovico il Moro, alla Milano imperiale del tempo di Teodosio, di Ambrogio e di Agostino. 3-12; F. Wolff Metternich, Der Kupferstich B.s de Prevedari..., in Römisches Jahrbuch für Kunstgeschichte, XI (1967-68), pp. Negli ultimi anni infatti, dice il Vasari (V, Firenze 1880, p. 449), il B. Il crollo della potenza degli Sforza
Beltrami, 1884). Maria presso S. Satiro, capolavoro del periodo giovanile, dove
In ogni caso è certo che il B., come Leonardo, s'intendeva di idraulica. Atlant. e intr. 662 s.) il disegno per il palazzo Carminali, poi Bottigella (almeno il piano terreno) in via Cavour. Ed era pronto, nel caso di S. Pietro, a ricominciare da capo, a cambiare idea; con una capacità di adattamento e di recupero, con un possibilismo nei confronti dei vincoli esterni, che gli consentivano - a lui che in ogni ambiente in cui operava era in fondo uno straniero, uno "sradicato" - di affrontare con amara ironia, come risulta da suoi sonetti, ma senza apparenti drammi interiori, le difficoltà economiche e i difficili rapporti con committenti talvolta autoritari. A Milano si trasferisce in pianta stabile nel 1490 e svolge la sua attività di architetto quasi in esclusiva per il cardinale Ascanio Sforza e Ludovico il Moro, che gli commissiona lavori di grande prestigio, tra cui il cortile della Basilica di Sant'Ambrogio. (ma il suo intervento è contestato) diede anche disegni (?) Intanto nel 1505 il B. era impegnato in lavori per l'acquedotto di Monte Mario. Joseph Mallord William Turner nasce il 23 aprile del 1775 a Londra, a Maiden Lane, figlio di un fabbricante di parrucche e barbiere, William Gayone, e di Mary, donna frequentemente vittima di disturbi di carattere psichico. grandiosa S. Maria della Consolazione a Todi e, con scarsa
Nell'autunno 1492 il B. era certamente in Milano e nell'ottobre il capitolo di S. Ambrogio (Malaguzzi Valeri, 1915, p. 138) gli commissionò una figura della Vergine per la vicina chiesa di S. Clemente (demolita). Il lavoro prevede la realizzazione due chiostri (che sono poi costruiti da altri nel Cinquecento) e una canonica (rimasta purtroppo incompiuta). dominò tutto il Cinquecento. Nel giugno 1490 sono anche consultati sul duomo di Pavia Leonardo e Francesco di Giorgio. Donato di Pascussio d'Antonio Donato d'Angelo Bramante Arquitecto italiano Nació en el año 1444 en Monte Andruvaldo, cerca de Urbino. Bramante, Giulio II e la nascita del giardino all’italiana Dopo queste prime opere – importanti ma modeste nelle dimensioni – progettate nei primi anni romani, Bramante, come detto, iniziò ad assumere ancora più importanza dopo la morte di Alessandro VI, avvenuta nel 1503, e la salita al soglio pontificio, dopo il brevissimo intermezzo di Pio III, di Giulio II. 1514.