Filinte è da ammirare per la sua lucidità oppure da disprezzare per una certa codardia? Moliere scrive benissimo, con uno stile arguto e pungente. Leggi tutto l'articolo, CREMA - Relazione del professor Villata ... Al teatro S. Domenico domani sera c'è la compagnia Factory che porta in scena Misantropo di Molière. 21-23 febbraio Teatro Sannazaro – Napoli, VERSIONE ITALIANA E ADATTAMENTO ALCESTE Riscontro dovunque solo vili lusinghe, ingiustizia, interesse, scaltrezza, tradimento; non posso contenermi, mi adiro, e mi propongo di mandare all'inferno tutto il genere umano. Forse, in una così bella persona, non sono più dei difetti? ASSISTENTE ALLA REGIA ELENA SERRA ARSINOÉ … SARA BERTELÀ FILINTE Mi è piaciuta molto questa pièce e il protagonista mi è sembrato molto interessante. Costi quel che costi, pur d’arrivare a questa dimostrazione, sarò contento di perdere la causa. ELIANTE … ROBERTA LANAVE Anna Bandettini, La Repubblica, Un Molière inaspettato quello firmato da Valter Malosti, portato fuori dalla sua epoca, ricco di accidia, furore, incapacità di vivere i sentimenti, spesso inesistenti, di una sessualità esibita e vissuta come affermazione sociale. ALCESTE Lo spettacolo viene a proporsi quindi come un lucido saggio sul desiderio e l’impossibilità di esaudirlo, sul conflitto tra uomo e donna, uomo e società, uomo e cosmo. La “sola” passione può giustificare questa sua cecità? Alceste è l’eroe dell’opera o piuttosto un ridicolo utopista? FILINTE È un po' rozza la vostra filosofica pena, Rido dei neri accessi in cui vi trovo immerso. – Il protagonista e “misantropo” del titolo. Tutti i contenuti sono protetti da © copyright e tutti i diritti sono riservati. Ho scelto i passaggi soprascritti perché in poche parole sono sintetizzati alcuni dei temi principali della commedia teatrale che ebbe la sua prima rappresentazione nel 1666. LUCI FRANCESCO DELL’ELBA tel +39 011 5119409 | fax +39 011 5184711
© 2015 FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA. FILINTE Come se questa etica ferrea non gli creasse abbastanza problemi, soffre pure la disgrazia di essere perdutamente innamorato della donna più bella, corteggiata e capricciosa della città, Selimene la velenosa: giovane e bella, con un milione di uomini intorno che appena lei apre bocca, respira, sospira o prende un tè, le piombano intorno, pronti a gridarle il loro infinito piacere di starle accanto, sfiorarla e corteggiarla. Quando lessi quest’opera tanti anni fa, parteggiai per Alceste, senza ombra di dubbi. FABRIZIO SINISI E VALTER MALOSTI, ALCESTE … VALTER MALOSTI “Il misantropo” di Molière è un capolavoro, almeno a mio avviso. Sei sicuro di voler cancellare questo elemento? Bulimica di adoratori, Selimene non si accontenta dell'amore sincero di Alceste: vuole la devozione di tutti. Costi quel che costi, pur d’arrivare a questa dimostrazione, sarò contento di perdere la causa. Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore, Valter Malosti regista e interprete, riscrivendo il testo con bravura insieme a Fabrizio Sinisi, ne ha fatto… la fotografia di uomini e donne in dissoluzione dove c’è posto anche per Don Giovanni, altro “diverso” e con lui Alceste… che pare più un personaggio di Thomas Bernhard che di Molière, iroso, odiatore del mondo, volgare, rancoroso. E purtroppo non c'è aggettivo più adeguato di ridicolo. Se l’Alceste di Malosti, nevroticamente, conduce ovviamente il gioco, attorno a lui tutta la compagnia agisce in sintonia con questa rilettura. 18-20 febbraio Teatro Due – Parma Leggi tutto l'articolo, TRESCORE - Il presidente del consorzio nell'azienda Carioni ... Alceste è un uomo integro, di sicuro un po' rigido: non vuole mentire e non vuole essere accomodante in cambio di favori e falsi complimenti dalla corte di nani e ballerine che lo circonda, e che vive di menzogne, spintarelle, amicizie di comodo, leccate di culo, padrini lobby e partiti. La sincera Eliante ha un debole per voi, la saggia Arsinoè vi guarda con occhi dolci; ma il vostro animo si rifiuta ai loro voti e si lascia invece prendere al laccio dalle vane lusinghe di Selimene, che mi pare, per la civetteria e il gusto della maldicenza, perfettamente in tono con le usanze del giorno d’oggi. Per quel poco che possa servire, camminare a testa alta, in un mondo in cui tutti – la testa – la tengono bassa, per leccar scarpe di piccoli viscidi feudatari o per mettere il milionesimo like sul loro telefonino. in cui vi rinchiudete, la riconoscete in colei che amate? Curioso. Il punto è sempre stabilire i “limiti”, ma questo è un discorso che esula dal presente articolo. Mi è piaciuto tantissimo, cosa che non si può dire della traduzione. Esattamente come Molière, drammaturgo commediografo e attore, casinaro, pasticcione, innamorato geloso, ipocondriaco, malinconico e nevrastenico, ma come nessun altro capace di dipingere la ferocia del suo e del nostro tempo. La grandezza della commedia di Molière a mio parere consiste nel sollevare interrogativi senza pretendere di avere in mente le risposte definitive. Il testo è godib, ALCESTE N.B. L’unico nome pronunciato alla francese sarà quello di Célimène. E tutti lo avvertono, proprio come fanno con Joseph K.: se non interviene secondo le vigenti regole della giustizia, il processo lui lo perderà, anche se non ha commesso nulla. In noi vedo i fratelli, nati da un solo intento, Di cui traccia il … Tanto peggio per chi riderebbe. Per quanto sia sbagliato ricercare a tutti i costi in un’opera il riflesso del dato biografico di un artista, è innegabile che ne “Il misantropo” tali vicissitudini confluirono, a livelli diversi e con le opportune sublimazioni. È una scelta. 4 febbraio Teatro Alfieri – Asti C.F. All'anagrafe si chiamava Jean-Baptiste Poquelin, ma come si fa a diventare una stella di prima grandezza del teatro di tutti i tempi con un nome simile? Biglietti e abbonamenti
Alceste, il misantropo molieriano, è certo al centro, protagonista come da titolo, ma lentamente la sua massiccia caratura si sfilaccia per lasciare il posto alle figure femminili… Célimène, una Anna Della Rosa stupendamente animale, potentissima e libera… Sara Bertelà, sempre divina nel tratteggiare i propri personaggi con ironia e calda passionalità. Alceste odia la finzione, i sotterfugi, le maschere, i pettegolezzi, gli intrallazzi di potere, ed è accecato da questo suo odio. Questo è il punto di partenza e di arrivo di un “innamorato atrabiliare”, come recita il sottotitolo: un nevrastenico, rissoso irascibile spirito libero che non vuole scendere a patti con nessuno e, come il folle Caligola, pretende che alle parole corrisponda il loro esatto significato e che non siano solo un vuoto gioco di potere, favori e ipocrisie. Leggi tutto l'articolo, PANDINO - Domenica il passaggio ... Non è. FILINTE Ma Filinto sorride e non lo abbandona mai. Leggi tutto l'articolo, CREMA - Debutto in passerella per una cremasca ... Nel 1666 Molière debutta con il suo Misantropo: una commedia amara e filosofica, anomala e profetica, secondo molti il suo capolavoro – «un classico del Novecento», scrive Cesare Garboli, «scritto tre secoli fa». Il Misantropo di Valter Malosti è esteticamente scorretto, non concede spazio all’abbellimento, non fa nulla per evitare la sgradevolezza, anzi accentua i toni acidi evidenti fin dal suo impianto visivo, che suggerisce un mondo sospeso tra moda e rock, tra salotti e discoteche… Questa messinscena, che trasuda un’intelligenza fredda, scostante, va oltre la pura riscrittura: è un’operazione di decodificazione e ricodificazione complessa… Il nucleo portante della regia di Malosti è nel rapporto nevrotico di Alceste con Célimène, e più in generale con le donne… in una luce modernissima… In questo nodo sessuale, così molieriano e al tempo stesso così estraneo alle tradizioni interpretative del testo, sta a mio avviso l’aspetto più vivo dell’approccio di Malosti, quello che risponde a una necessità più profonda. Bravissimo nel caratterizzare i personaggi delle proprie commedie, in quest'opera ci lascia con un po' di amarezza.. Si tratta infatti di una commedia autobiografica alla quale non eravamo pr, ...anzi fa cacciare in un sacco di guai Alceste: lo coinvolge in un disputa poetica che finisce in tribunale per il modo in cui ha espresso la propria opinione su un sonetto scritto da un amico e lo mette nei guai con la donna amata. Tanto peggio per chi riderebbe. LUGANOINSCENA Ma questa rettitudine, che voi esigete in tutto e per tutto con tanta intransigenza: questa assoluta Leggi tutto l'articolo, CREMA - Venerdì in cattedrale ... 30 gennaio – 2 febbraio Teatro Goldoni – Venezia Giudizio: 4 stelle e 1/4. Leggi tutto l'articolo, CREMA - Una giornata da dedicare ... Una commedia di confine, che coglie Molière al momento di farsi buffone del Re: infatti il grande autore nello stesso anno del Misanthrope collabora intensamente alle feste di Saint-Germain, e da quel momento in poi si adopererà sempre più ad organizzare i divertimenti reali. ALCESTE Leggi tutto l'articolo, CAPERGNANICA - Progetto Firebird dello stilista Tosetti ... Vede il male ovunque, spesso a ragione, a volte a torto, e Filinte, l’amico che incarna il “buon senso comune”, nulla può per ricondurlo a più miti consigli, cioè ad accettare determinati compromessi sociali inevitabili alla convivenza civile. 25-26 gennaio Teatro Comunale Walter Chiari – Cervia tel +39 011 5634352 | (mar-sab 16-19). Leggi tutto l'articolo, Direttore responsabile Pier Giorgio Ruggeri, Scrivici per richieste pubblicitarie, informazioni, consigli o altro all'indirizzo info@crema-news.it. Questa capolavoro fuori dal tempo è “Il Misantropo”, storia così tragica da diventar ridicola. Valter Malosti, dopo il grande successo della sua rilettura de La scuola delle mogli, torna ad affrontare Molière, e lo fa proponendo al pubblico un Misantropo del tutto inedito. “Il misantropo” di Molière è un capolavoro, almeno a mio avviso. Teatro di Rilevante Interesse Culturale
AL CONTRABBASSO FURIO DI CASTRI, PRODUZIONE TPE – TEATRO PIEMONTE EUROPA Il Misantropo è oggi un testo totalmente “al presente”, violento, potente, perturbante. Per questo Alceste si infuria con lui, ma tutto sommato i due sono amici, per quanto Alceste lo accusi per tutto il primo atto delle peggiori abiezioni. ACASTE … MARCELLO SPINETTA, COSTUMI GRAZIA MATERIA Il misantropo (Le Misanthrope), è una commedia in cinque atti in versi di Molière, scritta e rappresentata la prima volta il 4 giugno 1666 al Théâtre du Palais-Royal di Parigi. Andrea Porcheddu, Gli Stati Generali, FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA
sede legale: Via Rosolino Pilo 6, 10143 Torino
Leggi tutto l'articolo, CREMASCO - Quasi 600 ingressi ... "Questo sito utilizza i cookie. Leggi tutto l'articolo, CREMA - Tutto il programma ... Visto che il mio francese si sta perdendo, l'ho letto in lingua originale, con traduzione a lato che ho sbirciato quando non capivo certi termini, e sono rimasta affascinata. Certe esasperate chiavi d’accesso fanno in definitiva di questo Misantropo il primo allestimento post-Cesare Garboli… Malosti appronta un circo umano sospeso in una sorta di evocativo vuoto, nelle eleganti scene di Gregorio Zurla. Di mandare all'inferno tutto il genere umano. Il Misantropo è oggi un testo totalmente “al presente”, violento, potente, perturbante. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur Suspendisse varius consequat feugiat. 22 gennaio Teatro Magnani – Fidenza Ho scelto i passaggi soprascritti perché in poche parole sono sintetizzati alcuni dei temi principali della commedia teatrale che ebbe la sua prima rappresentazione 17 febbraio Teatro Solvay – Rosignano ". Figlio di un uomo del popolo, un umile tappezziere di Parigi, Jean-Baptiste si innamora di un mestiere infame e di una compagnia di comici dell'arte italiani: con quel mestiere infame diventerà così famoso e amato che i suoi figli avranno il re di Francia come padrino al battesimo, ma così odiato che nessun medico, nessun prete, nessuno di nessuno vorrà intervenire quando starà tanto male da dover interrompere l'ultima replica de “Il malato immaginario” per morire a casa sua, senza cure e senza estrema unzione. Sciascia l'avrebbe definita una storia semplice. Forse per questo Alceste mi piace tanto: don Chisciotte francese, spirito libero, capace di grande amore e di scelte difficili pur senza essere un uomo perfetto. Davvero, Alceste, la gente riderebbe di voi, se vi sentisse parlare a questo modo. Ma, Visto che il mio francese si sta perdendo, l'ho letto in lingua originale, con traduzione a lato che ho sbirciato quando non capivo certi termini, e sono rimasta affascinata. E Alceste, tutto ciò proprio non lo sopporta. L’attore-regista, in linea col resto del suo adattamento, infonde al personaggio un che di perverso, di scontrosamente e lividamente marionettistico. Una sola tragedia gli venne bene: la sua vita. If there are more than one, separate with commas ",", Author: Non credo ci sia una risposta. Molière la scrisse in un periodo particolarmente sfortunato della sua esistenza: la censura intervenuta a bloccare la sua precedente opera, “Tartuffo, ovvero l’impostore”, la turbolenta relazione coniugale e i primi sintomi della tubercolosi. 14-15 gennaio Teatro Ariosto – Reggio Emilia Bravissimo nel caratterizzare i personaggi delle proprie commedie, in quest'opera ci lascia con un po' di amarezza.. Si tratta infatti di una commedia autobiografica alla quale non eravamo preparati dopo la comicità de ' L'avaro'. Ha l'aria del bonaccione, colpo al cerchio e colpo alla botte, perfettamente consapevole del mondaccio in cui vive, sufficientemente lucido per sopravvivere senza illusioni ma senza patirne le conseguenze, con una dose di ipocrisia moderata e condita dal sorriso amaro di chi sa che qualche compromesso è indispensabile. Non mi dilungo oltre, ribadisco l’attualità di questa commedia e rimando gli eventuali lettori di Molière alla propria personale “lettura” di questo capolavoro non ancora invecchiato. Ma allo stesso tempo dichiara, nel suo fallimento, la forza insuperabile ed eversiva della sua ribellione. Nel costruire insieme al regista la lingua di questo nuovo Misantropo, il giovane autore Fabrizio Sinisi si confronta con alcuni grandi autori del Novecento, soprattutto Thomas Bernhard. Leggi tutto l'articolo, CREMA - Soroptimist premia i pittori ... Visti i pessimi rapporti in cui siete col genere umano, io mi stupisco che con tutto ciò che ve lo rende odioso, abbiate trovato nel suo ambito di che affascinare i vostri occhi; e ciò che ancor più mi sorprende, è questa strana scelta in cui il vostro cuore è caduto. 16-19 gennaio Teatro Alighieri – Ravenna 23 gennaio Cinema Teatro Boiardo – Scandiano Davvero, Alceste, la gente riderebbe di voi, se vi sentisse parlare a questo modo. Leggi tutto l'articolo, CREMASCO - Ritirata alle 23 ... CLITANDRO … MATTEO BAIARDI Riletta oggi, mi accorgo che qualcosa è cambiato, che non si può vivere come Alceste, che infatti scompare dalla commedia diretto verso non si sa dove, in un assurdo tentativo di “trovare sulla terra un angolo lontano, dove sia possibile l’onestà a un essere umano”, ma che bisogna anche limare certi spigoli. Poiché Il Misantropo è anche testo di grande coralità, che si riscrive in scena con gli attori e che dunque richiede attori di grande finezza, anche per far risaltare i chiaroscuri della scrittura molieriana. Ho trovato bravissima Anna Della Rosa, bella e algida nel ruolo di Célimène, mai caricaturale ma vera. Il testo classico viene qui messo a reazione con un altro grande capolavoro molieriano: quel Don Giovanni di cui il Misantropo diventa la tavola rovesciata e complementare, l’immaginario prologo della dissoluzione: Alceste e Don Giovanni diventano i due volti di una lotta totale e disperata contro l’ipocrisia e il compromesso su cui è costruita la civiltà. Accanto a lui, nella parte di un’inedita Célimène, Anna Della Rosa, una fra le attrici più talentuose della sua generazione, ammirata anche al cinema nel film premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino, insieme a un cast di altissimo livello: Sara Bertelà, Edoardo Ribatto, Paolo Giangrasso, Roberta Lanave, tra gli altri. L’Alceste di Malosti è un filosofo, un nero buffone, un folle estremista del pensiero, che assume in sé anche le risonanze più intime e strazianti del dramma molieriano, senza rinunciare alla sottile linea comica, al fuoco farsesco che innerva il protagonista. Vita del commediografo e attore francese, trama e analisi delle sue opere più importanti come L'avaro e Il malato immaginario E dunque cosa può accadere al severo Alceste se non coprirsi di ridicolo e uscire tristemente sconfitto da ogni scontro? Molière, in questo senso evidentemente influenzato dalle sue vicende personali, solleva inoltre un altro interessante tema, quello esemplificato dal passo che ho riportato: com’è possibile che Alceste, che odia determinati vizi dell’uomo, non si accorga che Selimene, la donna che ama, è la personificazione stessa di quei vizi tanto aborriti? Da conoscere assolutamente. Leggi tutto l'articolo, CREMA - Messo in luce il monumento ... Nella foto, la compagnia Factory nel Misantropo, CREMA - Il 28 proclamazione dei vincitori ... SCENE GREGORIO ZURLA Non è certo il mio lavoro e dunque non mi permetto di dare giudizi perentori, ma non ho condiviso affatto la scelta di abbandonare la rima e prendersi molte libertà che fanno perdere la grazia dell'originale. TEATRO CARCANO CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA Il misantropo, anche nota col titolo originale di Dyskolos (in greco antico: Δύσκολος, Dýskolos) o come Il burbero o Il bisbetico o Il Selvatico, è una commedia di Menandro, l'unica che ci sia pervenuta pressoché completa (a parte piccole lacune) di tutta la cosiddetta Commedia Nuova dell'antica Grecia. Molière, 16 total contributions Crema News di Ruggeri Pier Giorgio & C. SNC. © 2019 Crema News, giornale telematico di notizie, cronaca, attualità, spettacoli, cultura con la possibilità per il lettore di intervenire su fatti e opinioni. CÉLIMÈNE … ANNA DELLA ROSA Anzi. Add this book to your shelves to add content. Ma questo capolavoro è allo stesso tempo anche il dramma di un essere inadeguato alla realtà, l’allucinata tragedia di un uomo ridicolo, che si scontra con un femminile complesso e modernissimo, rappresentato come un prisma dalle tre figure di donna presenti nel testo, una sorta di misteriosa trinità. 09585670012
Una commedia tragica, venata di una forma di umorismo instabile e pericolante, che porta in sé, appena al di sotto della superficie comica, le vive ferite e il prezzo altissimo costato al suo autore: in essa emergono le nevrosi, i tradimenti, i dolori di un personaggio capace di trasformare tutto il proprio disagio e la propria rabbia in una formidabile macchina filosofica, esistenziale e politica, che interroga e distrugge qualunque cosa incontri nel suo percorso. FILINTO … PAOLO GIANGRASSO “Alceste non può vivere nel mondo e fugge nel deserto; Molière deve sopravvivere e si costituisce prigioniero, si dichiara sconfitto.”. IN COLLABORAZIONE CON INTESA SANPAOLO. Il risultato c’è, graffiante, specie nelle risonanze col presente. Tutti, tranne due solidi amici, molto diversi tra di loro: una ragazza serena, inutilmente innamorata di lui, e Filinto, il personaggio più misterioso e complesso di questa storia. Il testo è godibile, la traduzione di Lunari (in prosa) rende il libro di facile lettura. Il teatro di Molière e le opere più importanti. Intorno a loro una sarabanda di cretini, opportunisti che danzano tutti la stessa danza di fallimento. Nel 1666 Molière debutta con il suo Misantropo: una commedia amara e filosofica, anomala e profetica, secondo molti il suo capolavoro – «un classico del Novecento», scrive Cesare Garboli, «scritto tre secoli fa». / P.I. Molière, come scrive acutamente Fausta Garavini, “abbandona la propria intima spoglia al suo personaggio”, forse il più autobiografico, se appunto si pensa anche al rapporto di servitù o servilismo nei confronti di Luigi XIV. Per una settimana, sua moglie, la giovane avvenente e capricciosa Armande, non riuscì nemmeno a trovare dove seppellirlo, dato che nessun cimitero della città voleva ospitarlo e l'arcivescovo di Parigi aveva espressamente indicato di buttarlo in un fosso qualunque delle sterminate campagne intorno alla capitale: ovunque la terra non fosse consacrata, in odio a Dio, alla chiesa, ai medici, agli aristocratici e a tutte le categorie di ipocriti approfittatori nepotisti lobbisti, venduti comprati e corrotti dell'intera città. La fine mi ha soltanto un po' delusa, ma infondo era forse l'unica fine possibile.
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