L’alternativa sarebbe stata chiamarlo Polyguru-che-non-vuole-essere-chiamato-così-ma-me-ne-frego-e-lo-faccio-lo-stesso. Mi sono resa conto che nella vita ho bisogno di organizzarmi e di riuscire a lavorare per priorità, credo sia una di quelle cose che suonano molto bene nei colloqui di lavoro. E fu così che, tra una ricetta regionale a caso e gli ultimi update sulla salute del parentado…. Ecco, non mi vergogno dei miei anni, anzi a volte vorrei averne di più. Mia mamma è la sua secondogenita. Nessuno ha mai commentato i miei amici laureati con un “bello e bravo”, anche se almeno un paio erano gnocchi senza possibilità di discussione. Ecco. Il mio problema è chi cerca di consolarmi perché il mio corpo è cambiato, negandone l’evidenza. E spero di trovarlo, il volontario che mi dica che ho una cellulite molto sexy. Almeno parte del parentado non vuole sapere così tanti fatti intimi miei/nostri, senza contare che sono anziani e cardiopatici, oltre che rompiscatole e provinciali. O qualcosa di simile. E la vita aiuta, allargando le maglie delle reti come sa ben fare. Lo stesso dicasi per altre lingue. - STUDIES IN THE DIALECT OF BASILICATA Basilicata is the name of that territorial division of Southern Italy which is now known as the province of Potenza and which formed a part of the ancient Lucania. “Senti, figlia mia, ma tu ogni tanto mi dici che lui esce con queste amiche, ma sono sempre femmine?” Potevo e, soprattutto, volevo farlo. Come chi fuma tre pacchetti di sigarette al giorno e si accolla con piacere la tosse e i vestiti maleodoranti. Conosciamo il nome di uno zio, Ahmose Humay e di una zia Nub. Ecco, in questo weekend lungo a casa di mammà ho passato una discreta quantità di tempo – per fortuna non tutto – nascondendomi dentro ai libri e stilando la Via Crucis del Natale con i tuoi. Quello della cellulite è un problema per due motivi. Ho visto che ci potevo lavorare su, potevo mitigarle con altre emozioni positive, potevo chiedere rassicurazioni, valutare la mia lista di priorità, per cui è più importante avere un rapporto onesto e trasparente che essere tenuta sempre al calduccio e protetta dalle mie paure. Boh. Nel 1993 sono nata io, altra secondogenita. Ci siamo all’incirca sempre l’una per l’altra e vogliamo restare in qualche modo l’una nella vita dell’altra. Solo che i difetti che vedo io non coincidono per forza con quelli che vedono loro, e comunque ci sto lavorando su. Che hai detto che andiamo a vedere stasera al cinema? E poi, sono 12 elementi. Stamattina, guardando l’agenda, ero sul punto di decidere in che giorno fissare la sveglia in anticipo, per avere il tempo di asciugarmi i capelli dopo la doccia (a novembre la cervicale e la sinusite sono sempre in agguato). Non questa settimana. Ma a parte questo, ci siamo chieste, che cosa differenzia il nostro sentimento dall’amore per un partner? Aveva raggiunto i 75 anni di età quando le fu proposto dal Vescovo del college in Ohio in cui studiava molti anni prima il suo amato George ( fu uno delle innumerevoli vittime della Guerra di Secessione, povera Elizabeth !) A nessuno purtroppo è ancora venuto in mente di dirmi che è una cellulite molto seducente. Sono una maniaca del controllo e una secchiona, e mi perdo nella frattura tra quello che so e quello che non so, ciò che capisco e ciò che non capisco. Perché l*i guarda un’altra persona e a me partono tutta una serie di emozioni complesse e arrotolate fra di loro che non si capisce dove l’una lascia il posto all’altra. Beh, che dire, la scienza la chiama cellulite, e io dico solo che c’è, mica che è brutta. Conosco un sacco di gente che parla della propria gelosia con orgoglio. Tanto per cominciare mi è capitato di non averla avuta, o non tanta, fino a qualche tempo fa. Sono bassa, a 12 anni ero ancora più piccina, e un sacco di gente non aveva di meglio da fare che consolarmi del mio aspetto fisico (“agli uomini piacciono le donne basse”, “vedrai che cresci”, “è peggio essere troppo alti”, botti piccole come se non ci fosse un domani, insomma, avete capito). Non la chiamo ex, perché ex presuppone che sia finito qualcosa, mentre per noi ci sono stati solo periodi diversi e passaggi. Bon, veniamo al dunque, ché sarei capace di perder tempo fino alla prossima schermata. Questo di consolarmi di un problema che non ho sembra essere un bisogno così forte da superare l’obiettività e il risparmio energetico di dire: uh, sì, ok. Hai la cellulite, cheffico. Quello che davvero mi lascia completamente perplessa è l’orgoglio con cui a volte sento pronunciare queste frasi. Come già sapete da questa pagina, in quel periodo stavo iniziando a ristrutturare me stessa. Quando l’ho letto, ho capito che stavo sbagliando qualcosa. Bisogna renderle giustizia, alla piccoletta là sotto. Resta il fatto che non è colpa di Newton o dell’ingegnere che le ha progettate, se le montagne russe vanno in altissimo e poi ti lanciano giù a velocità assurda facendoti sentire il vento in faccia. “In che sens… sì, ok, lo so in che senso. Dicevamo: lui flirta, io mi cavo dai coglioni trovo altro da fare. Non valete il mio tempo e il mio impegno se io non valgo il vostro o se non mi date gioia. Altro vezzeggiativo usato da mio marito al posto di Ornella... Giuggiu' ma questo lo ha inventato una mia cara amica (lo usa per le persone che vuole bene). Certo che mi sta bene!” Ricordandoci magari che ci sono dei sistemi di sicurezza, che lo fanno in tanti, o meglio ancora che salirci su è esattamente quello che desideriamo fare e che quindi ne varrà la pena. Non è indispensabile, capiamoci. Allora quando ti sposi?”. Guardo la forma e la consistenza del mio sedere e non la riconosco: che cosa sono quei buchi? “Sì ma sai, non vorrei sembrare pedante e retrograda, ma a te sta bene?” D’altronde la gelosia, al contrario di altre, è una paura socialmente accettabile. Faccio un po’ come mi viene, presto attenzione a non ferire le persone, e a volte mi dà noia mettere un paletto alle parole. Penny è sospettata di gravidanza. “Lo so che lui è un bravissimo ragazzo e non ti farebbe mai qualcosa del genere. Ho fatto una dichiarazione d’amore a mia sorella Corvo. Adesso è davvero a un buon livello. La gelosia oltre un certo livello ti fa sentire male anche se la persona che hai accanto non ha occhi e cuore e altre frattaglie miste che per te. Così come nessuno scrive agli uomini che sono belli oltre che bravi. Ci faccio caso perché ovviamente sono per strada nel conoscerla e neutralizzare le sue armi peggiori. Sono anche un po’ refrattaria alle Domande, quelle che i parenti rivolgono sempre ai giovani virgulti fuori sede. E cose del genere. A volte chiamo questo sentimento amore, altre no. In realtà li vedo, so di averli, tutti li abbiamo, guardatevi i vostri, di culi. Il fatto che qualcuno cerchi, magari implicitamente o senza accorgersene, di consolarmi del mio aspetto mi destabilizza e mi dà noia. Mi mancate. Per dedicarci alle persone e alle cose che amiamo ci serve tempo e io ho appena chiuso delle collaborazioni che mi portavano più oneri che gioia (o soldi), e fatto la distinzione tra passioni e passatempi. [Avete fatto caso a quanto suoni minacciosa la frase “un’altra donna” in italiano? Entro certi limiti possiamo cambiare la nostra risposta alle montagne russe. E’ una cosa che ho già sentito nel mondo poliamoroso, ma non credo sia una costante. Non le capisco, non a questo livello, però per carità, ognuno è sulla sua strada e saranno fatti loro. Per quanto io li ami immensamente, per carità. con i nomi DI FAMIGLIA al singolare: il mio padre la tua madre il suo zio la nostra sorella con i nomi di FAMIGLIA al il vostro fratello* plurale: i suoi nonni le nostre nonne con i nomi di FAMIGLIA davanti a loro: il loro cugino la loro mamma * I’articolo si mette invece davanti a un diminutivo e vezzeggiativo o a un nome accompagnato da un aggettivo. Il titolo l’ho copiato dall’immagine qui dentro: Amore occasionale. Siamo spavaldi. articolo e vezzeggiativo (troppo vecchio per rispondere) sbrecche 2004-07-20 18:50:26 UTC. Ci dovrei piantare il basilico per la parmigiana? Io non ho un granché contro la cellulite. Sì, devo decisamente scriverlo nel curriculum. Forse vogliono fuggire le responsabilità dei miei innamoramenti e nascondere le tracce, le stronze. Se un tempo la vita era più semplice e te la potevi cavare con un “hai cacciato il mammut?”, oggi le domande sono più complesse e richiedono vere e proprie acrobazie per schivarle. Cosa dovrei metterci? Devo davvero parlare di possessività, presto. Ho ricevuto degli splendidi doni di amore e amicizia, Ho scoperto un pezzo della mia creatività, Sto imparando a non aver paura delle paure, Ho ritrovato una splendida dimensione spirituale insieme a, Mi sono presa una sbronza fantastica (spero di non dover mai rivedere le persone con cui mi sono resa ridicola quella sera), nonché la prima seria della mia vita, Sto imparando a sentirmi sicura nei rapporti interpersonali, Ho continuato a camminare attraverso la gelosia, a imparare a comunicare, a camminare verso me stessa, a scoprire come sono e a scoprirmi con gli altri (leggasi: coming out), Saper volere bene, per bene, alle persone a cui voglio bene. Per quanto ancora sarà considerato importante che le donne siano decorative, così tanto che un sacco di gente trova naturale scriverlo (e non considera invece ovvio citare altri pregi, o scriverlo ai suoi colleghi di genere maschile)? Perché scrivere è la mia psicoterapia, mi serve per non sbroccare a caso alla gente. Ed è triste, perché penso che chi prova queste emozioni negative con tale forza non sia felice. Magari di preconcetti e automatismi parliamo un’altra volta]. La chiamo così perché pochi ricordi della mia infanzia sono legati a una tale rottura di scatole, unita al freddo nella chiesa (o nella stanza degli ospiti mai usata), ai luoghi comuni e alla stanchezza. Ma quando vivi una vita complessa e piena, sincronizzare le agende e accogliere gli altri a braccia aperte nel tuo Google Calendar è utile per massimizzare l’efficienza. A complicare le cose, ci sono talvolta le organizzazioni annidate (è una parola bellissima che usano i miei amici informatici, e sono veramente orgogliosa di aver avuto modo di usarla). Adesso non ditemi che voi non avete il cugino di secondo grado del cognato di vostra sorella di cui non ricordate mai il nome, e spesso nemmeno la faccia. Certo, il mio corpo è cambiato. Sapevo che lo avrebbe fatto, prima o poi, in un modo o nell’altro, e mi ci devo abituare. Era la stessa cosa da piccola con l’altezza. O di dire che le voglio bene, ho un grande affetto, e quando l’ho conosciuta mi ha davvero colpita. E mentre in italiano ci fa sempre un po’ specie dire “ti amo” a qualcuno che non è un partner (anzi, talvolta anche a un partner) (anzi, spesso anche a un partner), l’I love you inglese è un po’ più flessibile. “PdMP [nonché mio partner ufficiale-per-i-parenti] stasera esce con una sua amica.” Non sarebbe ora di ammettere che siamo tutti un po’ poliamorosi? Vogliamo farci le coccole e coccolare anche i reciproci pet. Non l’ho fatto. O, per farla breve, dire che è mia sorella. Non è niente di tragico, nell’era dell’informazione e della RyanAir, ma io mi sento lo stesso un po’ più sola, adesso. Facendolo, accettiamo che sia in nostro potere cambiarle: da un lato è un peso importante, dall’altro è estremamente liberatorio. E ve lo linko anche perché i concetti sono molto vicini, e gli articoli di questo sito sono interessanti. E sarebbe stato troppo lungo. Alla fine è un po’ come chiedersi se il turchese sia un blu o un verde, o se il salmone sia un arancione o un rosa. Che poi, insomma, il caffè almeno è buono e le sigarette pare rendano meno nervosi. Della sua storia, anche se abbiamo letto solo l’incipit. “Sì ma sai come sono gli uomini… non sto dicendo che lo sia anche il tuo, ma…” Come se mi stessi facendo un cruccio di non essere alta. Prometto che cercherò di usare quanti meno sapere, capire, pensare possibile attenendomi invece ai fatti per come li conosco io. D’altronde in ogni Wonder Woman e in ogni Superman ci sono dei bimbi strappati alla propria famiglia e catapultati in un mondo che non conoscono. Per me, poco o niente. Rassegnarmi ai pipponi sulle occasioni che fanno gli uomini ladri? (Chi ha detto che la cellulite sia uno di loro, comunque?). Per inciso, ho aggiunto dietro sua richiesta l’aggettivo riluttante, dal momento che non è d’accordo sul farsi chiamare guru. Cambiare il genere della gente? La sua teoria mi piace, anche se non la condivido al 100%: quel che per te è un difetto, io potrei adorarlo. Full text of "New Italian grammar : arranged according to the best modern methods ; with a course of graduated exercises for acquiring the spoken language" See other formats “Io fossi in te starei attenta.” “Non è cellulite”, “Non è brutta” e via dicendo. Ma non sono ancora a mio agio col dire troppi fatti miei online, quindi vi basti sapere che iniziano per T. Ho trentaqualcosa anni, qualche capello bianco, rughe e panza incipienti e anche la cellulite. Altra bibliografia: Non sarebbe ora di ammettere che siamo tutti un po’ poliamorosi? Un altro passo importante che ho fatto nel fare amicizia con la gelosia è stato rendermi conto che era mia. ... Nel caso di "tuo cugino", il cugino non è marcato dall'articolo in quanto una persona può avere un sacco di cugini, e si fa riferimento solo al cugino che si conosce che non è connotato da nulla... almeno da nulla che venga menzionato in quel momento. La gelosia è fatta di paura, e un sacco di gente ne va orgogliosa. Permalink - "Chi?" Per esempio, mettiamo che il Padre dei Miei Pets sabato abbia un caffè forse romantico, forse no, non si può mai dire. Ma non si sa mai, sai come si dice, l’occasione fa l’uomo ladro.” Mi manca la sua presenza quotidiana, per un certo periodo siamo state anche vicine di casa (col metro di una grande città, perlomeno). Per me ci innamoriamo dell’impronta di una persona. Credevano, talvolta, che il vivo fiore delle loro anime si disfacesse premuto dalle labbra, spargendo un succo di delizie per ogni vena sino al cuore; e, talvolta, avevano al cuore la sensazione illusoria come d'un frutto molle e roscido che vi si sciogliesse. Conosco una ragazza che si è laureata (non è una novità, forse lo sarebbe se trovasse subito lavoro, ma questa è un’altra storia). Effettivamente è una bella ragazza, ed è anche sveglia e intelligente. Forse il nesso sta qui, allora: rifiutiamo che sia paura e ci raccontiamo che possa essere una cosa bella, perché altrimenti dovremmo ammettere che siamo spaventati, vulnerabili, e tutti a volte abbiamo bisogno di essere abbracciati e sentirci amati più di chiunque altro. XXIV. Il Carissimo di cui sopra le fa gli auguri perché è incinta (se lo abbia intuito o glielo abbiano detto non è chiaro). Ciò che mi ha portata a voler vivere relazioni non monogame è stato proprio un articolo sulla gelosia. Ma che rilevanza ha che sia bella, per la sua laurea? Quindi, se mi va di dire che amo Corvo, presumo di poterlo fare. Poi, a causa di lavoro e salute, ho adottato uno stile di vita più sedentario e penso sia stato allora che i miei glutei hanno pensato bene di cambiare il mobilio. Non biologica, ma senza dubbio logica. La mia gelosia. È semplice. E’ come se cercassero di farmi rendere conto dei miei difetti, perché sembra che io non li veda. Una persona sveglia, colta e divertente, con un fortissimo istinto a prendersi cura degli altri, pratica come pochi, forte e coraggiosa come nessuno. Io comunque ho il terrore delle montagne russe, ma con le relazioni aperte me la cavo un pochino meglio. - "tuo cugino" e-"chi?" Quindi, non ci sono abituata. Prima, anni fa ormai, è partita una delle mie migliori amiche. Per me anche il pensiero è tradimento, ci deve solo provare. Perché abbiamo sempre tanta paura di dire che amiamo? D’altronde, non hai bisogno di avere relazioni romantiche per qualcosa del genere. Ma sono mie. Ma. Lei è bella ed è brava, l’ho già detto. Infatti, chi l’ha detto che dobbiamo stare male per forza? A volte mi incastro nel cercare di capire le cose. Amo tutte le persone che amo in modo diverso, dato che per me il sentimento è legato a doppio, triplo filo con chi quella persona è. Quando amo qualcuno, lo sto amando interamente: pregi, difetti, pessime abitudini, amabili modi di dire, storia e storie, colori e voce, cose che mi ha fatto imparare, cose che abbiamo imparato insieme, orrendi gilet e caffettiera che borbotta in cucina (per dirla con Benni). Hanno avuto anche bei momenti ma, mentre tutti i bei momenti del Natale si somigliano, tutti quelli brutti lo sono a modo loro. Mia come una mano, come un piede, come la mia libido o la mia fame. He was born on July 15, 1873 in Orsara di Puglia [32 kilometers north of Basilicata]. E poi mi dà gioia. 17 Ottobre 2019. Talvolta sembra difficile anche chiacchierare di programmi innocui come una birra che il mio partner va a bersi con un’amica. Tipo rovinafamiglie. Il lavoro come va? Mi fido di lui ciecamente, è onesto con me.” “Senti, dai, io so come è questo uomo, ti ho detto che è sincero e trasparente con me e che mi fido di lui. Alcune cose belle che lo scorso anno mi ha portato, in ordine sparso: Alcune cose belle che vorrei ricevere dal 2015, sempre in ordine sparso: Natale con i miei. E allora come mai hai tempo di scrivere qui? Certo, amo Corvo in modo diverso da quello in cui posso amare un partner, un genitore, un altro amico con cui faccio le stesse cose che faccio con Corvo. Sapete bene di cosa parlo: “Questa laurea? Ci conosciamo da una vita, ci vogliamo tanto bene. Credo anche che nel prossimo colloquio di lavoro dirò “ho due partner, due lavori, svariati animali ecc ecc, quindi ho imparato a gestire le priorità”. Di solito il qualcosa sta oltre la metà, ma comunque non si chiedono gli anni a una signora, d’altronde è per questo che la gente si è inventata il numero e-qualcosa. Vi voglio bene, in ogni caso. Ci posso conservare le graffette? Se vuole uscire con le sue amiche a me fa piacere.” Forse, ribadisco. Di tutte le mescolanze carnali quella pareva loro la pi completa, la pi appagante. Sono bellissima. Dovrei mentire per omissione? Perfino, così vedo attorno a me, più socialmente accettabile della paura delle malattie sessualmente trasmissibili. Certo, è gradevole avere davanti una persona di bell’aspetto, così come lo è avere una persona con altri pregi. ), la gelosia è solo un esempio. Secondo Corvo ci innamoriamo innanzitutto dei difetti di una persona, perché sono ciò che la definiscono e la ritagliano fuori dall’amore ideale che immaginiamo. Si sprecano i commenti del tipo “bella e brava” e io che sono una femminista incazzata sono a disagio. Quando ho fatto la scoperta della cellulite ho iniziato a dirlo alle mie amiche più care perché la cellulite è un po’ come il mestruo: che mi piaccia o no, ora mi sento un po’ più donna, come se avessi una medaglia in più sull’utero. Oggi parte un’amica relativamente nuova e cara al mio cuore per tanti motivi. Più alto il numero, peggio sto messa. E’ come andare sulle montagne russe. In tanti mascheriamo le paure dietro al fare il macho (al femminile si dice: la macha? Potevo cambiare la mia risposta emotiva, anche se servivano tanta volontà e tanto allenamento. Ossia: un’eccellente gestione delle mie relazioni sentimentali e di amicizia, Continuare tutti i miei percorsi: verso di me, verso la sicurezza, fuori dalla gelosia e dalla paura, verso la comunicazione e via dicendo, Andare a trovare le mie amiche migranti e fare almeno un altro paio di viaggetti, Trovare la giusta via di mezzo tra l’armadio delle scope e mettere le insegne al neon che spiegano a tutti per filo e per segno le mie preferenze relazionali, sentimentali, sessuali e via dicendo (ma questa è un’altra storia e sarà raccontata un’altra volta), Lavorare benissimo e in modo efficace in modo da avere i soldini per fare i viaggi di cui sopra. Quando ho iniziato ad accettarle, a smontarle tipo Lego e ad analizzarle, ho visto che mi facevano meno paura, e che di solito non erano razionali. Saprete che sono in ansia nello spiegare qualcosa del mio vissuto o delle mie emozioni contando quante volte appare il verbo “sapere” o “capire” o anche “pensare” nelle frasi. Siccome so che si imbarazza a flirtare davanti a me, ecco che annido la mia agenda nella sua e cerco qualcosa da fare altrove in modo da non dover incrociare gli sguardi mentre ha la mano su quella di un’altra donna. Nel farlo, ho scoperto che ho bisogno innanzi tutto di rispettarmi, e che per riuscirci ho bisogno di accettare le mie responsabilità. L’orgoglio della gelosia. E poi diciamo che le feste sono finite per il momento. Non mia come un partner o un gatto, a dispetto di coloro che pensano che la parola “mio” abbia un unico significato. Per quanto prendersi la responsabilità di emozioni sgradevoli sia brutto, non possiamo cambiarle se non accettiamo che sono nostre, tutte nostre. Condividi. È una persona interessante e stupefacente e ho provato affetto per lei da quasi subito. Mi piace pensare di essere come Anna Magnani, scommetto che chi passa di qui conosce già la storia. Le stesse persone che di solito affermano con gioia di essere gelose, se vien chiesto loro se sono fifone, rispondono oltraggiate, perplesse, confuse. Perché è una roccia e una scintilla, piccola e grandissima, una persona lucida, intelligente e cazzeggiona, una che sa colmare distanze, unire opposti e vedere le cose con chiarezza. “A parte che a questa amica piacciono le donne, comunque non preoccuparti. In inglese si direbbe che sono thirty-something, trenta e qualcosa. Insomma, sono in attesa. Ah, vedessi io che scene faccio a mio marito se guarda un’altra. In questi giorni, complici impegni di lavoro, di salute e burocrazie varie, sono piuttosto incasinata. Perché se io il giorno in cui PdMP è impegnato, vedo finalmente quell’amica con cui avevamo un aperitivo in sospeso, vuol dire che ho una serata bonus da passare con lui. Alla fine, a parte durante i concerti e il dover fare l’orlo ai pantaloni, anche chi se ne frega. Nessuno le ha scritto, o avrebbe pensato di scrivere “generosa e brava”, “simpatica e brava”, “fai un’ottima amatriciana e brava”, giusto? Thirty something and counting, ovvero il dramma insolito della cellulite, La mia strada attraverso la gelosia, la MIA gelosia. Si vede che non ho un buon ricordo della mia educazione cattolica? Se, quando RdC ha un corso, ne approfitto per incontrare gli amici pagani e organizzarci per il Solstizio d’Inverno, avrò un pomeriggio in più in cui andare a fare una passeggiata con lei. Ecco le stazioni della Via Crucis del Natale con i tuoi. Io non sono gelosa perché il mio amore esce con un’altra persona, o la guarda al centro commerciale. Mio nonno si chiamava Sergio. Foto su Facebook con la corona d’alloro e la giacca elegante d’ordinanza. Come chi si vanta di quanti caffè beve al giorno, sapendo che non fanno benissimo, ma sentendosi fic* perché il suo organismo ne sopporta tanti prima di cedere a tachicardia e insonnia. Evviva, conoscere non era in lista! Tra due lavori, due partner, svariati animali che girano per casa, tra cui i pesciolini d’argento, e una discreta vita sociale, solitamente il mio coefficiente di incasinamento va da “on” a “dippiù” senza conoscere lo standby se non forse la settimana di ferragosto. Vogliamo crescere insieme, aiutando l’altra a crescere, scambiandoci le ricette e i titoli di bei libri e belle serie TV. Va da sé che per me non ha molto senso né avere pretese sul comportamento degli altri, né ne ha il far andare di pari passo il rispetto per sé con l’imporre una limitazione dei diritti altrui. Sono gelosa perché io provo gelosia. Unfortunately, the special characters do not display correctly on this web page. Nella nostra cultura, essere gelosi viene spesso identificato con una protezione dei propri diritti, un’affermazione del rispetto per sé o di quel che si pretende da chi ci ama. Per esempio, per me il color salmone è un arancione, anche perché fanno rima (logica inattaccabile). Questo, per introdurre un po’ di mie seghe mentali su una delle cose che non capisco bene. Un sacco di parenti, di bambini, di regali impacchettati e di cibo non necessariamente in questo ordine.